Vero o falso
Non sempre è possibile definire in modo univoco cosa sia vero e cosa sia falso; chi fa ricerca, in particolare, sa che, benché sia possibile spesso falsificare un’ipotesi, un’affermazione, persino un ragionamento basato su dati (quando questi siano stati raccolti malamente), sa pure che è invece molto più difficile – a rigore impossibile – definire come certamente vera una data affermazione, perché fuori dal mondo della Matematica la certezza sperimentale è di tipo statistico. Per questo, nonostante il gioco di parole che dà il titolo a questa rubrica, dichiariamo fin d’ora che spesso si potrebbe avere l’impressione di non raggiungere una certezza conclusiva su ogni argomento: tuttavia, a noi interessa, per quanto possibile, coinvolgere i nostri lettori nell’esplorazione di quale sia il consenso scientifico su temi controversi, e quale sia il livello di diffusione di tale consenso. Intendiamoci bene: il consenso che ci interessa non è quello del pubblico, spesso preda dei media o di chi con un’agenda artificiosa alimenta dibattiti che spaccano l’opinione comune senza mai giungere ad una sintesi, ma quello della comunità esperta dei ricercatori e degli scienziati che si occupano di certi temi. La misura del consenso infatti è spesso pure connessa all’interesse e alla vivacità del dibattito su temi di frontiera, che pertanto ci sembra opportuno proporre all’analisi dei lettori in questa sede; e potrà accadere che su certi temi il contrasto sia appunto solo apparente, perché alimentato nel pubblico non dai ricercatori e dalle loro possibili divisioni, ma da chi ha interesse a comunicare il messaggio di una presunta spaccatura nella comunità scientifica per poi promuovere politiche antiscientifiche che facciano a meno della migliore evidenza disponibile.