L’analisi delle sequenze temporali della frazione dei contagiati osservati rispetto alla popolazione della provincia rivela che 102 delle 107 province presentano una diminuzione del tasso di crescita. Mancano all’appello le province di Brindisi, Genova, Barletta-Andria-Trani, Novara e Cagliari. I risultati di tutte le province possono essere scaricati qui.
Ci sono invece 11 province che oggi non registrano nuovi casi: Chieti, Matera, Crotone, Vibo Valentia, Benevento, Viterbo, Isernia, Nuoro, Sud Sardegna, Grosseto e Terni. Tra queste, quelle per cui questo accade da alcuni giorni sono Terni, Crotone, Vibo Valentia e Nuoro. Come già osservato il 10 aprile, Perugia è comunque la provincia dove l’evoluzione dell’epidemia ha mostrato prima che per altre di essere vicina alla fase conclusiva. Infatti, pur essendo oggi stato registrato a Perugia un nuovo caso, il numero totale di casi per questa provincia è molto più alto di quelli delle undici province oggi a zero nuovi contagi.
Possiamo dire che l’Umbria è la regione che per prima si avvia verso la fine dell’epidemia (vedi le figure 1 e 2). La raccomandazione di continuare a limitare al minimo il rischio di contagio è d’obbligo. Per quanto riguarda le discrepanze osservate tra i dati e il modello teorico nell’ultima parte dell’intervallo temporale, osservate di recente per diverse province e già sottolineate il 10 aprile, verrà pubblicato a breve un documento specifico che coinvolge alcuni aspetti generali riguardanti i test con i tamponi per individuare gli individui infettati.
Figura 1. Sequenza del numero dei contagiati osservati nella provincia di Terni. Il miglior fit con un modello logistico è sovrapposto ai dati.
Figura 2. Sequenza del numero dei contagiati osservati nella provincia di Perugia. Il miglior fit con un modello logistico è sovrapposto ai dati.
Giovanni Sebastiani
Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone", Consiglio Nazionale delle Ricerche