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Classe II elementare di Caldarola (MC)*I.C. De Magistris a.s. 2001-2002Ins. Nazzarena Pesaresi Tutor Alfredo Tifi Percorso didattico ne "LE PAROLE DELLA SCIENZA"PAROLA CHIAVEP R O P R I E T à* La classe non ha seguito il progetto precedentemente Attività di ESPLORAZIONEI bambini, divisi a coppie, hanno ricevuto gruppi di semi, frutta secca e granaglie diverse, o pasta di diversi tipi (poiché stavano seguendo un progetto sull'alimentazione), con la consegna di formare gruppi di oggetti "uguali" per qualche cosa (per es. colore, dimensione, forma...). Tutor e insegnante
giravano tra i banchi chiedendo ai bambini perché stavano mettendo
insieme quei semi. In qualche caso i bambini usavano due criteri ma ne
dichiaravano solo uno (es. sceglievano semi piccoli e neri, ma dicevano
solo che erano piccoli); in questo caso l'intervento degli adulti era
rivolto a far acquisire consapevolezza del doppio criterio, dicendo, per
esempio, "sono piccoli e sono anche....?" Dicendo ciò si faceva notare
che altri semi piccoli erano contenuti nell'insieme ma che non erano
uguali. Si è verificato che i bambini in alcuni casi preferivano
adottare il criterio unico, aggiungendo anche semi piccoli e di diversi
colori, piuttosto che esprimere la complessità della loro scelta
iniziale. I gruppi che sceglievano semi in base a un unico criterio
avevano meno problemi a riferirlo, ma a volte in questo caso si doveva
dire loro che c'erano altre varietà di semi, rispondenti a quel
criterio, che non avevano scelto. Tutti i gruppi hanno messo i semi scelti in un secondo piattino ed è stato richiesto loro di dire cosa accomunasse tali oggetti, mentre le loro parole sono state trascritte alla lavagna. In alcuni casi avevano scelto semi unicamente in base al colore, in altri in base alle dimensioni simili, in qualche caso in base a due proprietà. Per i bambini è abbastanza difficile isolare il concetto di dimensione da quello di forma. INVENZIONE del concetto di PROPRIETàUna volta registrate
le caratteristiche alla lavagna hai bambini è stato detto che tutte le
caratterisctiche scelte per i loro gruppi, il colore giallo, la forma a
punta, la piccola dimensione ecc. sono PROPRIETà.
Sono stati richiesti poi ai bambini altri esempi di proprietà, riguardanti gli oggetti dell'aula (compresi i due uccellini in gabbia), per fissare meglio il concetto di proprietà. Infine ogni coppia di bambini ha assegnato il compito a un'altra coppia, situata dalla parte opposta, di disegnare, senza vederli, cinque semi aventi le proprietà da essi cercate. Dopo aver realizzato i disegni, sulla base delle scarne descrizioni fornite, i bambini hanno confrontato il frutto della loro immaginazione con il gruppo di semi dei compagni, e tutti hanno riconosciuto che occorrono parecchie altre proprietà per poter disegnare tali oggetti nel modo giusto. APPLICAZIONE del concetto di PROPRIETàPROBLEM SOLVING: Trovare le somiglianze e le differenze nelle proprietà della farina di mais e del sale. Il dialogo con la
classe è stato orientato inizialmente a recuperare il concetto di solido
e liquido, come proprietà dei materiali. I bambini hanno risposto
abbastanza bene alla mia provocazione consistente nell'affermare che le
due polveri sono liquide, in quanto, come ho mostrato loro, si versano
nei bicchieri. E' nato un contraddittorio perché, mentre i bambini descrivevano le differenze tra i due solidi, attribuivano maggiore morbidezza al sale. Un bambino, sostenendo di avere già giocato con tali materiali per via del lavoro del padre, diceva che sarebbe stato in grado di dimostrare che il mais è più duro del sale riconoscendo le due polveri senza guardarle. In effetti Amin ha riconosciuto più volte correttamente le due polveri mediante il tatto, sostenendo la maggiore morbidezza del sale, in conflitto con gli altri bambini che sostenevano che il mais fosse più morbido. In effetti rompere un chicco di mais è più difficile che frantumare un cristallo di sale grosso, come è stato dimostrato praticamente. Ma la consistenza delle due polveri, che ne consentiva il riconoscimento al tatto, era più basata sulla sua "finezza" che non sulla durezza o "morbidezza" e questa differenziazione non è emersa tra i bambini, così come non è stato ritenuto abbastanza rilevante la differenza di odore. Comunque, con spirito costruttivista, il criterio della morbidezza, della maggioranza dei bambini, è stato condiviso e accettato dagli insegnanti, come risulta dal quadro riepilogativo che i bambini hanno costruito al termine dell'esperienza. Dopo l'esame preliminare delle due polveri i bambini hanno sperimentato la loro capacità di sciogliersi in acqua. Ogni coppia aveva a disposizione due bicchieri trasparenti e incolori con dell'acqua e due mucchietti di povere di sale e di farina e un cucchiaino. Il sale si scioglieva mentre la farina di mais rimaneva solida e andava rapidamente nel fondo del bicchiere, lasciando sopra un liquido giallo e trasparente. Quindi è stato introdotto il termine di soluzione e il criterio della trasparenza del liquido.
Il liquido giallo e l'acqua e sale sono soluzioni. Sono stati richiesti altri esempi: thè, Coca cola, caffè, acqua e cacao, acqua, e zucchero ecc. domandando ogni volta se si trattasse di una soluzione o di una non soluzione. I dubbi sulla trasparenza della Coca Cola sono stati risolti dal momento che uno dei bambini ne aveva una bottiglia. Per il concetto di soluzione - non soluzione, a nostro parere gli esempi che si vedono o si sperimentano in classe devono essere chiari miscugli di due materiali, di cui almeno uno liquido. Altrimenti il concetto di soluzione si identifica erroneamente con quello di liquido limpido, e non di miscuglio omogeneo, come dovrebbe. Quello del latte è pertanto un esempio da evitare, finché i bambini non hanno modo di stabilire che tale liquido è formato da due o più materiali. Il latte può sempre essere classificato come liquido opaco e bianco. Anche l'acqua, finché i bambini non hanno modo di evaporarla e vederne i sali, deve essere descritta come liquido e non come soluzione. In un esperimento successivo i bambini hanno piegato le carte da filtro "a fisarmonica" e le hanno usate per recuperare la farina di mais filtrandola dalla soluzione gialla. La sequenza fotografica in appendice indica come piegare e adattare il filtro.
disegno di Sebastiano
I bambini hanno detto che la nonsoluzione diventa trasparente perché i granelli solidi non attraversano il filtro. Appendice: come fare un filtro a pieghe.
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Esperienza: SISTEMA BTB + Candela7 aprile 01 Classe II A Ins. Governatori Ripasso concetti di Interazione – Sistema e Sottosistema. Chiedo quale esperimento hanno svolto recentemente: BTB + respiro con la cannuccia, BTB + alka seltzer. I bambini erano capaci di collegare i tre termini alle esperienze precedenti. Nel caso dell’alka seltzer riportavano una variazione di colori stupefacente: da blu a verde, da verde a arancione e infine da arancione di nuovo a blu-verde. La maestra mi chiedeva se si tratta di un comportamento giustificabile. Lo è perché, una volta smessa la produzione dell’anidride carbonica che provoca il viraggio al giallo, i componenti anti-acido insolubili, sciogliendosi lentamente, riportano alla neutralità la “non soluzione”. Un bambino ha soffiato nel BTB con la cannuccia e ho verificato che occorreva molto tempo e che la soluzione non diventava gialla, ma solo verde, segno che era troppo basica. Alla classe ho chiesto se c’era interazione (“Siii!”). Quindi ho preparato altro BTB diluendo con l’acqua distillata e poi acqua di rubinetto fino ad azzurro incipiente. Così i bambini si sono sorpresi nel vedere il BTB giallo. Dopo averlo reso azzurro con la minima acqua di rubinetto, lo stesso bambino di prima ha soffiato su una piccola porzione ottenendo un cambiamento immediato e una colorazione giallastra, con sorpresa dei compagni. Realizzazione dell’esperienza:
a) mettere il BTB nel barattolo b) accendere la candela e metterla nel barattolo c) chiudere il barattolo. Non riescono ad andare di pari passo. Qualcuno scrive lentamente. Giammaria ha scritto tutto, ma su un'unica frase. Neanche sul numero di fasi c’è accordo. Poi scrivono le osservazioni. Quando tutti hanno più o meno finito si ripete l’esperimento nelle identiche condizioni, partendo dal barattolo asciutto.
Escludo quest’ipotesi mostrando che il tappo a vite scaldato con la candela e poi posto sopra al bicchiere col BTB blu non causa alcun cambiamento di colore. Quindi scaldo direttamente il BTB del bicchiere con la candela, ma non si ottiene nessun cambiamento.
Considerazioni finali. Non mi pare che ci siano stati embrioni, in questa classe, per far nascere l’idea che nella “aria consumata” c’è qualcosa in più (CO2) oltre a qualcosa in meno (O2), come tutti noi tutor ritenevamo ovvio. Ho presentato l’esperimento sulla reversibilità (da giallo a blu) solo dopo essermi assicurato che nessun bambino riteneva che nell’aria consumata ci fosse qualcosa in più, capace di interagire con il BTB blu. Inoltre è stato ottimale non aver fissato l’attenzione sul fumo (la cosa in più) perché questo, oltre che scorretto, sarebbe stato fuorviante nell’ultimo esperimento: quando ho messo il bicchiere col BTB blu nel barattolo, il fumo non si vedeva e non c’era.
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Esperimento con il BTB blu(Classi seconde B – C scuola elementare Appignano) Materiali : bottiglia, acqua, BTB blu, aceto, bicarbonato, Digerseltz, bicchieri trasparenti, cannucce, vassoi, cucchiaini. Prima fase o esplorazione: La maestra e il professor Tifi hanno preparato una soluzione di acqua e BTB blu, poi hanno distribuito a ciascuna coppia di bambini quattro bicchieri con un po’ di quel liquido bluastro; in un altro bicchiere hanno messo un po’ di aceto; sul vassoio, infine, ci hanno dato un po’ di bicarbonato e una bustina di Digerseltz. Seconda fase: la maestra e il professor Tifi ci hanno chiesto se riuscivamo a far interagire fra di loro quei materiali. Noi pensavamo che ci fosse interazione fra i vari materiali, ma nonsapevamo quali cambiamenti ci sarebbero stati.
Terza fase:
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SISTEMA MANO-BICCHIERE DI PLASTICA CON ACQUA CHE COSA SUCCEDE SE TENIAMO IN MANO UN BICCHIERE DI PLASTICA CON L’ACQUA? In questo sistema si ha un’ interazione tra la mano e l’acqua contenuta nel bicchiere di plastica. La mano trasmette calore all’ acqua. Abbiamo verificato questo fatto misurando la temperatura dell’acqua con il termometro. Prima l’acqua era alla temperatura di 21°, dopo aver tenuto il bicchiere nelle mani per alcuni minuti l’acqua è salita di 25°. CONCLUSIONE In questo sistema le mani donano calore; l’acqua riceve calore e la sua temperatura aumenta.
SE VERSIAMO IN UN BICCHIERE CON DELL’ACQUA ALCUNI CUBETTI DI GHIACCIO, COME VARIA LA TEMPERATURA?
MATERIALE: BICCHIERE DI PLASTICA, TERMOMETRO, CUBETTI DI GHIACCIO PROCEDIMENTO: Abbiamo misurato la temperatura dell’acqua e del ghiaccio ogni minuto, fino alla completa fusione del ghiaccio che è avvenuta dopo 16 minuti. REGISTRIAMO I DATI DELLA TEMPERATURA:
CON I DATI OTTENUTI REALIZZIAMO UN GRAFICO °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°ESPERIMENTO: IL FERRO FA PASSARE IL CALORE? Materiale occorrenteSOSTEGNO - FILO DI FERRO - CANDELA - PEZZI DI CERA PROCEDIMENTO
Abbiamo preso due sostegni ed abbiamo appoggiato su di essi un filo di ferro con dei pezzetti di cera alla distanza di 2 cm l’uno dall’ altro.
TEMPI DI FUSIONE DELLA CERA: 1ª goccia= 16’’ 3ª goccia= 70’’ 2ªgoccia= 36’’ 4ª goccia= 240’’ Che cosa è successo?Il filo di ferro, a contatto con la fiamma della candela, ha iniziato a riscaldarsi e a scurirsi. Dopo un po’ è caduto il primo pezzetto di cera, più vicino alla fiamma e poi gli altri, a intervalli di tempo irregolari. Perché?IL FILO DI FERRO RISCALDANDOSI , HA LASCIATO PASSARE IL CALORE FINO A FAR FONDERE LA CERA. CONCLUSIONE: IL FERRO FA PASSARE IL CALORE°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° QUESTIONARIO DI VERIFICAIn questo esperimento, da quali parti è formato il sistema? Il sistema è formato da: 2 SOSTEGNI, FILO DI FERRO, PEZZETTI DI CERA E CANDELA. Qual è la sorgente di energia? LA SORGENTE DI ENERGIA E’ LA CANDELAQuali sono le forme di energia emessa? LE FORME DI ENERGIA EMESSA DALLA CANDELA ACCESA SONO: CALORE E LUCE. Quale parte del sistema trasporta l’energia? LA PARTE DEL SISTEMA CHE TRASPORTA L’ ENERGIA E’ IL FILO DI FERRO. L’ energia emessa si consuma? LA CANDELA SI CONSUMA E LA SUA ENERGIA SI DISPERDE NELL’ ARIA. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° QUALE MATERIALE PERMETTE IL MIGLIOR TRASFERIMENTO DI CALORE? ESPERIMENTOMateriale Occorrente: BICCHIERE DI PLASTICA - BICCHIERE DI ALLUMINIO - BICCHIERE DI POLISTIROLO - ACQUA CALDA - TERMOMETRI Procedimento: Abbiamo versato dell’acqua calda nei 3 bicchieri ed abbiamo misurato la temperatura dell’ acqua ogni 2 minuti. Con i dati raccolti abbiamo realizzato tre grafici, che qui sono mostrati sovrapposti.
Quale materiale permette il miglior trasferimento di calore? Osservando i tre grafici possiamo notare che le curve di raffreddamento della plastica e dell’alluminio scendono più in basso. La curva di raffreddamento del polistirolo si ferma più in alto, perché l’acqua si raffredda più lentamente. IL POLISTIROLO OPPONE RESISTENZA AL TRASFERIMENTO DEL CALORE. Quale proprietà possiede l’alluminio? La proprietà dell’alluminio è quella di FAR PASSARE IL CALORE. Come può essere chiamata questa proprietà? CONDUCIBILITA’ TERMICA. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° VERIFICHE
PROVA DI VERIFICA: IL CALORE VERO O FALSO? 1) IL CALORE È UNA SOSTANZA 2) IL CALORE È ENERGIA 3) L’ATTRITO PROVOCA CALORE 4) L’ATTRITO NON PROVOCA CALORE 5) IL CALORE NON PASSA DA UN CORPO AD UN ALTRO 6) IL CALORE SI TRASMETTE DAL CORPO PIU’ CALDO AL CORPO PIU’ FREDDO 7) TENENDO IN MANO UN BICCHIERE DI PLASTICA PIENO DI ACQUA FREDDA, LA TEMPERATURA DELL’ACQUA NON SUBISCE VARIAZIONI 8) IL FERRO FA PASSARE CALORE 9) IL CALORE SI TRASMETTE MEGLIO ATTRAVERSO ALCUNI MATERIALI 10) IL POLISTIROLO FA “PASSARE” BENE IL CALORE 11) LA CONDUCIBILITA’ TERMICA NON INDICA LA PROPRIETA’ DL FAR PASSARE IL CALORE 12) IL CALORE FA FONDERE ALCUNE SOSTANZE SOLIDE 13) IL CALORE PUO’ PROVOCARE L’EVAPORAZIONE DEL LIQUIDI 14) TEMPERATURA E CALORE HANNO LO STESSO SIGNIFICATO 15) LA TEMPERATURA INDICA IL LIVELLO DI CALORE DI UN CORPO 16) IL SOLE È UNA FONTE DI CALORE 17) IL SOLE È L’UNICA FONTE DI CALORE SULLA TERRA 18) IL CALORE E’ UTILIZZATO DA TUTTI I VIVENTI 19) I VIVENTI NON SANNO ADATTARSI ALLA DIMINUZIONE DI CALORE
Il risultato della verifica, condotta in IV B (18 alunni) è il seguente: 4 prove senza errori, 6 prove con un errore, 6 prove con 2 errori, 2 con tre errori. Gli errori più ricorrenti sono stati quelli delle affermazioni 9, 10, 11.
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