Lunedì 25 settembre
Oggi la maestra ha portato a scuola un sacchetto con una zuppa toscana, contenente semi di fagiolo bianchi e marroni e semi di farro.
La maestra ha chiesto: come potremmo dividere i semi di fagiolo da quelli di farro?
Qualcuno ha subito detto “con il colino” ma abbiamo poi pensato che il colino ha dei buchi troppo piccoli.
Allora abbiamo pensato ai setacci usati in spiaggia per la sabbia, ma in classe non ne abbiamo.
Allora Federico ha avuto l’idea di bucherellare un foglio con buchi che facciano passare solo i semi di farro. Qualcun altro si è ricordato che l’anno scorso avevamo portato a scuola dei vasetti di plastica con il fondo bucato.
Ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo sperimentato i due metodi,tutti e due hanno funzionato bene:
Ci siamo ricordati che l’anno scorso abbiamo separato la pastina dai chiodini utilizzando una calamita.
Lunedì 2 ottobre 2006
Oggi abbiamo smontato un interruttore per lampade da tavolo.
Si tratta di un sistema composto da tanti piccoli pezzi, che abbiamo fotografato e disegnato sul quaderno. All’interno dell’interruttore, sotto il pulsante grande abbiamo trovato un interruttore più piccolo: schiacciando il pulsante grande il movimento si trasmette al pulsante piccolo.
Abbiamo poi cercato di ricostruire l’interruttore, ma abbiamo trovato diverse difficoltà:
E’ più facile smontare che rimontare!
La maestra ha chiesto quali altri sistemi simili conosciamo: ci sono venuti in mente le biro, l’accendigas (quello sulla piastra che dà la scintilla), e gli interruttori a muro.
Martedì 3 ottobre
Oggi ci siamo divertiti a smontare e rimontare una torcia
Abbiamo disegnato sul nostro quaderno tutte le componenti, e le abbiamo fotografate.
Rimontare la torcia e farla accendere è molto più facile di quanto avvenuto con l’interruttore, così ci siamo divertiti a fare una gare di velocità a coppie, cronometrando i tempi. La difficoltà maggiore è stata quella di mettere le pile nella giusta posizione!
Abbiamo osservato la lampadina: è un sottosistema, formato da una parte metallica, dal vetro e da filamenti sottilissimi che abbiamo potuto vedere grazie ad una lente d’ingrandimento.
I pezzi della torcia
|
Osserviamo i filamenti della lampadina con la lente
|
Lunedì 9 settembre
Maestra:Anche il fiore è un sistema?
Bambini: si
Maestra: Quali sono le parti che lo compongono di cui conosciamo già il nome?
Bambini: petali, gambo, polline, radici
Osserviamo insieme una Gerbera ed un Lilium
Sono diversi per forma, dimensione, colore, profumo.
Cerchiamo di distinguere le varie parti, più evidenti nel lilium. Inseriamo in un barattolo con una grossa lente come coperchio il pistillo, osserviamo la capocchia (stimma) e il rigonfiamento in basso (ovario).
Osserviamo anche uno dei filamenti (antera) con il polline.
I bambini urlano mentre la maestra seziona il fiore di gerbera, ma osservano con attenzione tutte le parti che compongono il sistema fiore.
I bambini disegnano il fiore sul quaderno, e scrivono i nomi delle componenti principali.
Viene data ad ogni bambino questa scheda
CONSEGNA: Prendi una cartolina o un’immagine di un giornale, o di un libro, osservala e descrivila e poi tagliala in alcuni pezzi.
Incolla l’immagine a “pezzi” e disegna una stellina asterisco sotto a un “pezzo” e descrivi ciò che vedi.
La tua descrizione è stata più dettagliata nella lettura del “pezzo” o dell’immagine tutta?
Perché?
Un SISTEMA si puo’ paragonare ad un PUZZLE
Ad ogni bambino viene poi data un’immagine ritagliata da varie riviste, e viene chiesto di descriverla per iscritto sul quaderno. Al termine tagliamo l’immagine in 4 parti, ognuno sceglie un pezzetto e lo descrive.
La maggioranza dei bambini è d’accordo nel dire che è riuscita a descrivere in modo più dettagliato il pezzetto, solo 2 sono convinti di essere riusciti a descrivere meglio l’immagine intera (la causa sta nella scelta del pezzetto da descrivere, in questi casi ha creato più difficoltà non avendo immagini chiare al suo interno).
Lavoro di Francesca
* Pezzetto scelto
Descrizione dell’intera immagine:
vedo una grotta di strani colori e al fondo vedo un omino con una torcia in mano che esplora le pareti della grotta, il soffitto è molto strano perché sembra un pavimento, le colonne che sostengono la caverna sono molto grosse e le pareti con molti buchi. Infine il pavimento è pieno di tutti i tipi di sassi.
Descrizione del pezzetto:
Vedo un omino con una torcia in mano che esplora tutte le pareti della grotta. Le rocce sono molto spesse, il soffitto molto strano e a distanza dall’omino un pezzo di roccia. L’omino ha la giacca rossa e i pantaloni blu. Le rocce del pavimento sono sul rosso perché la torcia con la sua luce le abbaglia. Invece le rocce del soffitto sono grigie perché la torcia è rivolta verso il basso e non le abbaglia.
SMONTA E RIMONTA
|
I pezzetti della biro |
|
Smontiamo un mouse, una tastiera e un masterizzatore
|
|
Il masterizzatore aperto |
|
L’interno della tastiera
|
|
Quante viti nella tastiera! Il problema è che non sono tutte grandi uguali… |
|
Ecco l’interno del mouse |
GRUPPO TASTIERA
Andrea: c’erano tante viti, abbiamo fatto fatica.
Francesca: dentro c’erano tanti pulsantini verdi di gomma.
Giacomo C.: dentro c’era una scatoletta con dei contatti elettrici.
Elena: c’erano anche 2 fogli di plastica trasparenti con il disegno di circuiti.
Andrea: una striscia di plastica verde univa la scatoletta al resto della tastiera.
GRUPPO MASTERIZZATORE
Federico: abbiamo avuto molti problemi a rimontarlo
Desiree: dentro c’è una scheda verde con tanti segni, sembra una città vista dall’alto.
Stefan: ci sono tanti fili.
Paola: non riuscivamo ad aprire il coperchio
(molte parti ad incastro hanno creato difficoltà nella fase di smontaggio ed in quella di rimontaggio)
GRUPPO MOUSE
Alessio: dentro c’è una pallina pesante. E’ stato difficile rimontarlo.
Giacomo: c’è una rotella, e una piccola scheda con molti fili.
Dario: non riuscivamo a rimettere a posto un pezzetto nero a cui era attaccata la rotella.
GRUPPO BIRO
Giorgia: non siamo riusciti a rimontare la biro
Greta: ci sono caduti alcuni pezzetti e abbiamo perso tanto tempo per cercarli.
Venerdì 13 ottobre
INDICAZIONI
Costruzione di un Puzzle
Occorre partire da un puzzle montato da 250 pezzi, tenuto tra due fogli di cartone, capovolgerlo e dividerlo in cinque parti. I cinque settori possono avere anche forme complesse, il cui contorno viene ricalcato su un foglio A3 o A4. Si contrassegnano i pezzi adiacenti, sul retro, con cinque colori diversi, quindi si assegna a ciascun gruppo di bambini il “sottosistema” smontato dei pezzi di un dato colore e il foglio con il profilo della loro area. Ogni gruppo costruirà il proprio sottosistema entro tale profilo, avendo a disposizione la fotocopia dell’intero soggetto, quindi si monterà il tutto sul tavolo grande.
ATTIVITA’
Abbiamo montato il puzzle da 250 pezzi. Lo abbiamo diviso, per comodità, solo in 4 parti.
Non avendo due grandi cartoncini per girarlo dopo averlo diviso abbiamo fatto passare un foglio di carta sotto ogni “blocco” e ne abbiamo poi tracciato i contorni.
E’ risultato a questo punto superfluo contrassegnare i pezzi, perché ad ogni gruppo è stato dato un foglio con la porzione di puzzle.
Al primo VIA i bambini hanno smontato la loro parte, al secondo VIA hanno iniziato a rimontarlo.
Quando tutte le quattro parti sono state ricostruite è stato facile attaccarle per tornare al puzzle intero.
Durante l’attività i bambini hanno avuto modo di chiarire più volte come gli elementi (pezzetti) interagissero grazie agli incastri,e formassero sottosistemi, che alla fine riuniti hanno formato il sistema puzzle.
Divertimento assicurato, ma se non si vuole perdere tutta una mattinata è necessario arrivare in classe già con il puzzle montato…
|
Divisi in gruppi ricostruiamo il puzzle |
|
|
Un gruppo al lavoro |
|
|
I vari sottosistemi del puzzle |
|
|
Il sistema puzzle intero |
|
Venerdì 20 ottobre
Applicazioni del concetto di sottosistema
Tratto dalla programmazione:
2. Trova tutte le possibili combinazioni che fanno accendere la lampadina, usando il Gioco del circuito e il sistema filo-pila-lampadina.
3. Costruisci un Gioco del circuito, incollando strisce di alluminio, e chiudilo bene. Riuscirà il tuo compagno a scoprire tutti i collegamenti?
|
|
Si provano tutte le possibili combinazioni per scoprire le interazioni. |
A coppie i bambini costruiscono un circuito con la carta stagnola, e lo fanno poi provare ad un’altra coppia di compagni. Inseriscono anche “falsi collegamenti” , in modo che dai fori si intraveda la carta stagnola ma che in reltà non vi sia poi collegamento con altre lettere.
Il gioco diverte molto.
IL CIRCUITO QUIZ
Dopo l’entusiasmo suscitato dai circuiti la maestra propone di progettare un gioco.
Si dedicano due ore alla ricerca di domande con tre risposte, delle quali solo una sia quella esatta. Il lavoro di logica richiede grande impegno ed alcuni bambini incontrano difficoltà:
Ecco l’elenco delle domande scelte:
Quanti sono i pianeti? |
11 |
8+1 X |
5 |
Quante sono le corsie di una pista di atletica? |
5 |
7 |
6 |
Quanti miliardi di anni fa è avvenuto il big bang? |
15 |
25 |
5 |
Quanto fa 140x5? |
625 |
700 |
500 |
Quanti sono gli oceani? |
2 |
5 |
3 |
Quanti metri è lunga una piscina olimpionica? |
50 |
100 |
200 |
Madrid è la capitale di |
Portogallo |
Grecia |
Spagna |
La bandiera della Russia ha lo sfondo |
Blu |
Rosso |
Verde |
Lo scudetto della Lazio ha disegnato |
Un’aquila |
Un serpente |
Un leone |
Tratto dalla programmazione:
5A. Ti consegnano un sacchetto da tè contenente un sale di rame colorato e un bicchiere con acqua. C'è interazione fra l’acqua e il sale colorato? Il sistema ottenuto è una soluzione o una non-soluzione? Come si recupera il “sottosistema” sale dalla soluzione?
Il sale colorato è cloruro rameico. Si aprono i sacchetti del tè e si riempiono con un cucchiaino di tale sale. Il sacchetto richiuso costituisce un sottosistema del sistema più grande comprendente anche l’acqua. Il sale è recuperabile tramite evaporazione su una superficie larga.
5B. Quanti sottosistemi si originano nell’interazione tra la soluzione del sale colorato e l’alluminio? Che trasformazioni subiscono?
I sottosistemi inizialmente sono la soluzione azzurra e l’alluminio (ottimo quello delle vaschette da forno tagliate a strisce). Dopo l’interazione, lasciando tutto a riposo, si potranno osservare tre o quattro sottosistemi: l’alluminio che risulterà scurito e notevolmente corroso; la soluzione che non sarà più azzurra ma incolore o appena grigiastra e calda; una polvere marrone scura che non era presente all’inizio e che si deposita sul fondo e alcune bollicine di un gas.
La spiegazione delle trasformazioni chimiche inizia da questo tipo di osservazione delle diverse sostanze materiali coinvolte nell’interazione. Confrontando questa esperienza con la precedente, i bambini possono rilevare un tipo di trasformazione più profonda in cui si sono originati nuovi materiali dai vecchi (ora il sale di rame colorato non è più recuperabile). Questo tipo di trasformazione si dice “chimica”. Non occorre andare avanti con spiegazioni più approfondite, ma può essere opportuno cercare altri esempi comuni in cui i materiali subiscono simili radicali e irreversibili trasformazioni (ferro à ruggine, seme à foglie verdi, legno à carbone, ecc.)