Ascanio Sobrero (Casale Monferrato, 1812 - Torino, 1888) è il chimico italiano che ha scoperto la nitroglicerina, la molecola diventata l’emblema stesso degli esplosivi chimici.
Nato in provincia, studia Medicina a Torino, prima di focalizzare la sua attenzione sulla chimica. A consigliargli il nuovo indirizzo di studi è lo zio, Carlo Raffaele Sobrero, che era stato allievo di Jöns Jacob Berzelius prima di diventare direttore dell'Arsenale di Torino, uno dei centri più importanti della scienza chimica del Piemonte.
Nella capitale sabauda, Ascanio Sobrero studia con Giovanni Antonio Giobert e Ignazio Michelotti. A partire dal 1840 inizia una lunga e significativa esperienza internazionale. Per tre anni è a Parigi, presso il laboratorio di Théophile Pelouze: è qui che inizia le sue ricerche sulla chimica dell’acido nitrico e in particolare sui prodotti delle reazioni che il forte acido ha con le sostanze organiche. Reazioni così esotermiche che si risolvono spesso in autentiche esplosioni. A Parigi lavora anche con Jean Baptiste Dumas e studia in particolare il catrame di betulla. Dopo il 1843 si reca a Giessen, in Germania, presso il laboratorio di Justus von Liebig, dove ottiene il suo primo, importante successo da chimico: isola in forma pura il guaiacolo.
Tornato a Torino, diventa assistente di Chimica generale e docente di chimica presso la Scuola di meccanica e chimica applicata alle arti. Nella sua città continua gli studi sull’acido nitrico e sintetizza una strana sostanza, che è al tempo stesso un farmaco (è un vasodilatatore, la cui efficacia terapeutica Sobrero la sperimenta su se stesso) e un potente esplosivo: la nitroglicerina.
A partire dal 1848 Ascanio Sobrero insegna chimica docimastica all'Università di Torino e inizia una lunga collaborazione con Francesco Selmi, giunto in città dopo i famosissimi moti. Dal 1860 al 1882 Sobrero è alla Scuola di applicazione per ingegneri del Valentino. Si spegne a Torino nel 1888. Non ha vinto il premio Nobel (non era stato ancora istituito), ma forse è stato il primo scienziato premiato, con un vitalizio, da Alfred Nobel.
Sobrero sperimentò su se stesso gli effetti terapeutici della sostanza, ma fu spaventato dalla sua enorme potenza esplosiva. Alfred Nobel, che si arricchì con la dinamite (ottenuta facendo assorbire la nitroglicerina da un materiale poroso, che permetteva di maneggiare l’esplosivo senza pericoli), consapevole della parte avuta da Sobrero nel rendere possibile la sua fortuna, gli assegnò un vitalizio (Lucio Russo ed Emanuela Santoni)