Carlo Erba (Vigevano, 1811 – Milano, 1888) è stato il primo esponente italiana di una categoria piuttosto rara nel nostro paese, quella di scienziato e di imprenditore. Carlo Erba è stato, infatti, una più grandi farmacisti italiani del XIX secolo e, nel medesimo tempo, ha creato il primo embrione dell’industria farmaceutica italiana.
Nato a Vigevano, in provincia di Pavia, frequenta le prime scuole nella sua città, prima di trasferirsi, nel 1828, a Milano per effettuare l’apprendistato in farmacia. Cinque anni dopo, nel 1833, torna nella sua città natale per lavorare nella farmacia Grammatico. Nel medesimo tempo si iscrive alla Facoltà di Medicina e Farmacia di Pavia. È in questi anni che diventa esperto nelle tecniche di estrazione degli alcaloidi dall’oppio e dello zucchero dalle barbabietole.
Vive negli anni in cui l’antica erboristeria inizia a lasciare il passo alla chimica nei prodotti farmaceutici. E con metodi chimici Carlo Erba impara a preparare una serie di prodotti, come alla preparazione il calomelano, alcuni sali di ferro e di bismuto, il chinino, l’acido valerianico, la magnesia calcinata, la santonina, l'estratto di tamarindo.
Nel 1837 si trasferisce di nuovo a Milano, per assumere la gestione dell'Antica Farmacia di Brera. Dieci anni dopo partecipa, con Cesare Lombroso, Andrea Verga e Giovanni Polli ai primi tentativi di uso terapeutico della Cannabis e di estrazione dei principi attivi della pianta. Due anni dopo è in grado di vendere nella sua farmacia i preparati galenici.
Nel 1853 si sente sicuro delle sue capacità non solo scientifiche, ma anche imprenditoriali e inaugura il primo laboratorio farmaceutico italiano per la produzione a larga scala, accanto alla farmacia. Nel 1867, infine, apre alle porta di Milano la prima industria farmaceutica del paese, destinata a restare a lungo la più grande del paese. Il nuovo stabilimento è come lo vuole lui: all'avanguardia. Dotato di una caldaia da 25 cavalli vapore e dei macchinari più moderni macchinari, inclusi gli accessori per le estrazioni e le cristallizzazioni.
Carlo Erba è anche un benefattore della ricerca altrui. Aiuta l’astronomo Petronio Matteucci, finanziando una spedizione in Abissinia. Aiuta Lombroso nelle sue ricerche sulla pellagra. E, infine, nel 1887 dona 400.000 lire al Politecnico di Milano per fondare l’Istituzione Elettrotecnica Carlo Erba (Iece), che diventa una “scuola speciale di elettricità”. L’anno successivo muore, lasciano la sua azienda in eredità al fratello Luigi, musicista.
Carlo Erba, poco dopo la metà del XIX secolo sviluppa «la propria attività creando il primo embrione di industria farmaceutica nazionale … mettendo a punto empiricamente nuovi metodi nel retrobottega della propria farmacia e non [sembra] interagire significativamente con la ricerca accademica in chimica organica (Lucio Russo ed Emanuela Mattoni)
Un prodotto della “Carlo Erba”