Edoardo Amaldi (Carpaneto Piacentino, 1908 - Roma, 1989) nasce in provincia di Piacenza da Ugo, un noto matematico, e da Laura Basini. Studia a Roma, dove si laurea in Fisica con Enrico Fermi nel 1931. L’anno successivo sposa Ginestra Giovene.
La carriera scientifica si svolge tutta a Roma. Nel 1934, infatti, fa parte (con Franco Rasetti, Emilio Segré e, più tardi, Bruno Pontecorvo) dei “ragazzi di via Panisperna”, il gruppo costituitosi intorno a Enrico Fermi che svolge lavori fondamentali nel campo della nuova fisica nucleare grazie alla scoperta dell’efficacia dei cosiddetti neutroni lenti. Grazie a questi lavori Roma diventa la capitale mondiale della fisica nucleare.
I “ragazzi di via Panisperna” riescono a mantenere il loro primato fino al 1938, quando il gruppo si disperde. Tutti sono o vanno all’estero. Lo stesso Fermi, a causa delle leggi razziali (la moglie è ebrea) e delle difficoltà a reperire risorse per conservare la leadership nella fisica nucleare, decide di partire l’America. Solo Edoardo Amaldi resta in Italia, con lo specifico obiettivo di mantenere accesa la fiaccola della scuola fondata da Fermi e di non disperdere il prestigio raggiunto.
Dopo la guerra, diventa docente di Fisica dell’Università la Sapienza. Vi resta quarant’anni, formando generazioni di fisici e realizzando importanti ricerche in fisica nucleare, nella nascente fisica delle particelle e sulle onde gravitazionali. Ma Amaldi si prende idealmente in carico la rinascita della fisica italiana ed europea, ottenendo straordinari successi.
Contribuisce a fondare il CERN, il Centro Europeo di Ricerche Nucleari con sede a Ginevra, di cui diventa il primo segretario generale tra il 1952 e il 1954.
Contribuisce a fondare, nel 1951, insieme a Gilberto Bernardini, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, che ha un Laboratorio, appunto, nazionale alle porte di Roma (a Frascati). Dal 1960 al 1965 ne diventa presidente.
Si fa promotore delle realizzazione, nel 1958 a Frascati, dell’elettrosincrotrone, il primo acceleratore di particelle italiano, realizzato sotto la direzione di Giorgio Salvini e con la collaborazione di Bruno Touschek.
È tra i promotori dell’Agenzia Spaziale europea (ESA) e, nel 1957, aderisce al movimento Pugwash, che ha come obiettivo il disarmo nucleare. Fonda anche in Italia l’Unione Scienziati per il Disarmo (USPID). Ai medesimi obiettivi lavora da presidente dell’Accademia dei Lincei, promuovendo la costituzione sia di una Commissione per i diritti civili sia si un gruppo di lavoro per la Sicurezza Internazionale e il Controllo degli Armamenti (SICA).
Amaldi si è anche interessato di storia della fisica, scrivendo, tra l’altro, la prima biografia di Ettore Majorana.
Anche da un punto di vista strettamente scientifico non mancano certo i risultati. A parte quelli ottenuti con Fermi e i ragazzi di via Panisperna, occorre ricordare che lavorano con lui a Roma Oreste Piccioni, Ettore Pancini e Marcello Conversi quando, nel 1945, realizzano il celebre esperimento che porterà alla scoperta del muone nei raggi cosmici, inaugurando la “fisica delle particelle”.
Attraverso lo studio dei raggi cosmici negli anni Cinquanta Edoardo Amaldi giunge molto vicino alla scoperta dell’antiprotone (secondo alcuni in realtà appartiene a lui la scoperta). Nell’ultima parte della sua vita scientifica lavora alla ricerca delle onde gravitazionali.
Uno dei ragazzi di via Panisperna che hanno aperto, con Enrico Fermi, la via delle applicazioni pacifiche della fissione nucleare, Amaldi ha attraversato da protagonista tutta l’epoca d’oro della fisica fondamentale del Novecento.
Ma Amaldi è stato qualcosa di più. Nel nostro paese e in Europa, Amaldi è stato tra le menti illuminate che hanno percepito l’importanza della collaborazione internazionale nella ricerca moderna e hanno lanciato l’Italia e l’Europa nella fisica delle particelle – con la creazione dell’INFN e del CERN – nella fisica spaziale – con l’ESA – nelle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare – con il CNEN – e, negli ultimi anni della sua vita, nelle discussioni sul disarmo nucleare (Luciano Maiani)
Edoardo Amaldi con Gilberto Bernardini ed Ettore Panici sul Laboratorio della Testa Grigia in Valle d’Aosta