L’ingegnere Giovanni Battista Amici (Modena, 1786 - Firenze, 1863) è stato uno scienziato eclettico. Si è interessato, infatti, sia di fisica e di astronomia che di biologia. È stato tra i più grandi costruttori di strumenti scientifici ottici del suo tempo.
Laureatosi, appunto, in ingegneria a Bologna nel 1807, diventò docente di geometria, algebra e trigonometria presso l’Università di Modena e di Reggio Emilia nel 1815. Nel 1831, il governo provvisorio insediatosi in seguito ai moti rivoluzionari nominò Amici prefetto della Pubblica Istruzione. Tornato il Duca, Amici preferì lasciare la sua città. Venne così chiamato da Leopoldo II nel Granducato di Toscana e nel 1835 diventò direttore della Specola di Firenze. Ha perfezionato il microscopio e ha ideato strumenti nuovi, come il prisma di Amici. In quegli anni è l’unico italiano capace di stare al pari con i migliori ideatori europei di strumenti scientifici. Dall’Osservatorio di Firenze sono poi nate le Officine Galileo.
Ma gli interessi di Amici non si limitarono alla matematica e all’astronomia. Fu anche naturalista di vaglia. Si occupò della inseminazione e delle malattie dei vegetali: diventò noto in tutto il mondo per aver chiarito il meccanismo della fecondazione nelle piante fanerogame. Scopre una stria muscolare che da lui prende il nome di "stria di Amici".
Nel 1839 è tra i sei firmatari che convocano a Pisa la prima Riunione degli Scienziati Italiani.
10 maggio. Ho visitato il professor Amici e ho visto i suoi strumenti ottici. È considerato il costruttore dei migliori microscopi in Europa. Ha costruito anche un telescopio per Herschel a Londra (Ralph Waldo Emerson, "Journals of Ralph Waldo Emerson", 1833)