Mauro Picone (Lercara Friddi, 1885 - Roma, 1977), fondatore dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che oggi porta il suo nome, ha sempre pensato come riportato in epigrafe che la matematica non è solo bella e non ha solo un inestimabile valore in sé, ma può essere anche utile per lo sviluppo tecnologico e, in definitiva, economico di un paese.
È nato in Sicilia, tra Palermo e Agrigento, dove il padre lavora come ingegnere minerario. Nel 1889, a soli quattro anni, si sposta con la famiglia prima ad Arezzo e poi a Parma. Nel 1903 è ammesso alla Scuola Normale di Pisa. Si laurea in matematica nel 1907 con Ulisse Dini. Resta a Pisa come assistente di Dini fino al 1913, quando si trasferisce a Torino per assumere l’incarico di assistente alla cattedra di meccanica razionale e di analisi con Guido Fubini. È proprio l’analisi che lo interessa in questo periodo: in particolare le equazioni differenziali, ordinari e a derivate parziali.
Chiamato alle armi nel 1916, partecipa alla guerra col grado di tenente sul fronte trentino e mette a disposizione dell’esercito le sue conoscenze matematiche, aiutando l’artiglieria a migliorare la precisione dei tiri attraverso appositi calcoli. Per i meriti acquisiti viene nominato capitano nel 1917 e gli viene conferita la croce di guerra nel 1918. Tornato alla vita civile a guerra finita, insegna a Catania, Cagliari, ancora Catania e poi Pisa, prima di approdare nel 1925 a Napoli.
Nella città partenopea c’è una vera e propria facoltà di matematica, distinta da quella di scienze, e ogni professore ordinario può contare su un laboratorio. È qui che gli viene l’idea di mettere a disposizione delle scienze sperimentali e tecniche tutte le potenzialità del calcolo numerico. È qui che nasce l’idea di realizzare un Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo.
Picone inizia a lavorare sodo e a contornarsi di giovani valenti. Uno su tutti: Renato Caccioppoli. Ma anche altri, tra cui Carlo Miranda. Il laboratorio parte nel 1927, anche con l’aiuto (non generosissimo) del Banco di Napoli. Il decollo deve essere rinviato.
Nel 1932 Mauro Picone si trasferisce a Roma ed è lì che, nel medesimo anno, fonda l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo (INAC) presso il CNR. Picone lavorerà a lungo nell’Istituto, non senza incomprensioni in ambito matematico, prima e dopo la guerra. Tanto che nel 1955 l’INAC è il secondo centro in Italia a dotarsi di un calcolatore elettronico.
Alla fine l’idea di Picone – la matematica può essere utile, oltre che bella – viene accettata e condivisa anche in Italia.
Mauro Picone tuttavia non è solo un grande organizzatore è anche un matematico creativo. Ha scritto oltre 300 articoli, molti dei quali nel settore, già ricordato, delle equazioni differenziali. Di lui è nota l’”identità di Picone”.
La matematica non è soltanto bella, può essere anche utile (Mauro Picone)