Michele Lessona (Venaria Reale, 1823 - Torino, 1894), medico, naturalista, divulgatore, evoluzionista, diffusore del pensiero darwiniano e senatore del Regno d’Italia, nasce il 20 settembre 1823 a Venaria Reale, nei pressi di Torino, da Agnese Maria Cavagnotti e da Carlo, docente di medicina veterinaria presso la Scuola di Venaria. La prima formazione avviene in casa, con insegnanti privati. A 11 anni si trasferisce però a Torino per frequentare la scuole superiori e poi iscriversi all’università, alla facoltà di medicina. Si laurea nel 1846 e inizia a lavorare presso un ospedale della capitale sabauda.
A causa di contrasti con la famiglia, che avversano il suo matrimonio con Maria Ghignetti, emigra all’estero e dopo un lungo giro finisce in Egitto, dove svolge un’intensa attività clinica. Tuttavia perde la moglie (muore nel corso di un’epidemia di colera) e con la figlia, nel 1850, torna a Torino. Iniziando una nuova carriera, quella di naturalista. È già un evoluzionista convinto, di scuola lamarckiana.
Grazie a Filippo De Filippi ottiene di insegnare scienze naturali prima presso un liceo astigiano, poi all’università di Torino e infine, nel 1854, ottiene una cattedra all’Università di Genova. Nella città ligure Lessona resta dieci anni, durante i quali si risposa. Nel 1861 fonda l’Archivio per la zoologia, l'anatomia e la fisiologia. Nel 1864 ottiene una cattedra a Bologna, ma poi viene chiamato a Torino.
Svolge un’intensa attività di ricerca (è uno zoologo attento alla fauna piemontese) e diventa famoso dopo un viaggio di studio in Persia. Intanto coltiva la sua opera di divulgatore, sia attraverso i quotidiani sia pubblicando libri. Di particolare successo è Volere è potere, uscito nel 1869 e destinato a diventare uno dei primi best sellers nell’Italia unita.
Lessona dirige anche una delle prime riviste di divulgazione scientifica italiane, La Scienza, a dieci centesimi.
Ma è ormai uscita l’"Origine delle specie" di Charles Darwin e Lessona si fa gran divulgatore del pensiero del naturalista inglese in Italia. In particolare traducendo "L'origine dell'uomo" nel 1871, il "Viaggio di un naturalista intorno al mondo" nel 1872 e "La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici" nel 1882. Nel 1883 scrive un libro divulgativo sul naturalista inglese, intitolato Carlo Darwin.
Intanto dal 1877 e fino al 1880 diventa rettore dell'Università di Torino. Un’esperienza che narrerà in un nuovo libro, Confessioni di un rettore (1880). L’anno dopo diventa presidente della Reale Accademia di medicina di Torino e poi a seguire, membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e Presidente dell'Accademia delle scienze di Torino.
Nel 1892, infine, diventa Senatore del Regno. È molto attivo in campo soacile. Assicura le sue prestazioni sia di medico si di divulgatore alle società operaie torinesi, ed è consigliere comunale di Torino dal 1877 fino al 1893.
I non dotti ignoravano certo il valore dell'insegnante, i meriti del naturalista, del presidente dell'Accademia delle scienze, le vaste cognizioni di che percorrendo l'Europa, l'Egitto, la Turchia, la Persia aveva fatto tesoro. Ma non vi era persona, per poco colta, alle cui mani non fosse giunta qualcuna delle disinvolte e briose scritture colle quali egli andava generosamente spezzando, volgarizzando la scienza. Ed era addirittura moltitudine il numero di coloro dei quali egli indirizzò o raddrizzò la vita con quel libro in cui trasfuse tutta l'anima sua, mise tutto sé medesimo; mostrando, insegnando agli italiani, con esempi nostrali, quanto mai l'uomo, per forza di volontà possa poggiare in alto (Domenico Farini, Presidente del Senato)
Se Carlo Darwin fosse vissuto ai tempi di Galileo avrebbe avuto la tortura dalla inquisizione: buon per lui che nacque al tempo nostro e non ha dovuto sopportare altra tortura tranne quella di sentirsi maltrattare da gente che non lo legge: ma egli lascia dire. Anzi, se vogliamo dire il vero, quando si tratti di oppositori onesti e ragionevoli, egli lascia loro pochissimo, a un dipresso nulla, da dire, perché dice tutto lui. In vero, ogni qualsiasi argomento contrario, ogni qualsiasi obbiezione che si possa fare ai suoi concetti, egli cerca, esamina, espone con tutto il valore che possano avere. Singolarità nobilissima e caratteristica del Darwin è il cercare ch'egli fa con somma cura gli argomenti contrari alle sue opinioni, e lo esporre queste con infinita riserva, con infinito riguardo. Chi legge Darwin rimane rapito da questo suo modo che rivela un amore purissimo del vero, che nell'animo suo sta sopra ogni cosa (Michele Lessona)
Frontespizio dell’edizione italiana di Un naturalista intorno al mondo di Charles Darwin, tradotto da Michele Lessona