Paolo Mantegazza (Monza, 1831 – San Terenzo, 1910), Senatore del Regno d’Italia e patriota, darwiniano convinto, è stato medico patologo, antropologo, igienista e scrittore.
Nato nella città della Brianza, figlio di Laura Solera, figura nobile e molto nota di filantropa, partecipa con la madre alle Cinque giornate di Milano. Si laurea a 23 anni in Medicina a Pavia, poi viaggia a lungo per l’Europa e l’America del Sud, interessandosi di antropologia. In America latina Mantegazza esercita per cinque anni la professione medica, vivendo a stretto contatto con gli indios.
Tornato a Pavia, insegna all’università dove fonda il primo laboratorio di patologia di tutta Europa e studia gli innesti degli animali. Ma non dimentica il vecchio amore. Anzi, ottiene di costituire la prima cattedra di antropologia, che lui intende come storia naturale dell’uomo, presso l’Università di Firenze. Cattedra che egli stesso va a occupare nel 1870. Fonda sia il Museo antropologico-etnografico sia la rivista Archivio di antropologia ed etnologia.
Mantegazza è stato in corrispondenza per diversi anni con Charles Darwin ed è stato tra i più attivi nel diffonderne il pensiero in Italia.
Prima deputato, viene nominato Senatore del Regno nel 1876.
È noto anche per essere stato un buon scrittore. Nel 1887, in polemica con Edmondo De Amicis e con il suo "Cuore", pubblica un libro per ragazzi intitolato "Testa".
Nato in Monza nel 1831, adolescente nel 1848 portò il cuore ardente per la patria alle barricate di Milano nelle cinque giornate; mandò nella scuola le scintille dell'ingegno, che pronosticarono il futuro scienziato. Pisa l'attrasse all'università per la medicina; prese speciale amore alla fisiologia ed alla biologia. Destò meraviglia la Memoria sulla generazione spontanea, che il diciottenne presentò all'Istituto Lombardo, e più meravigliosa in giovane non ancora laureato fu la scoperta delle spore durature dei batteri, della quale oggi gli è rivendicato il merito (Giuseppe Manfredi, Presidente del Senato del Regno)