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Per Stamina tra gli scienziati volano parole grosse

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Ognuno ha il suo carattere, anche tra gli scienziati. C’è chi fa dichiarazioni violente ai giornali, chi  irride ai colleghi su Facebook e chi prende posizioni ferme senza dargli troppa pubblicità, semplicemente rivolgendosi a chi di dovere. Alberto Mantovani, docente di patologia generale all’Università di Milano e direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, non è tipo da schierarsi in cori da stadio pro o contro un collega. Né,  per usare le categorie impropriamente introdotte nel mondo della ricerca dal clima rovente degli ultimi mesi, può dirsi certo un “nemico” o un “avversario” di Camillo Ricordi, il ricercatore italiano che ha messo a punto il trapianto di insule pancreatiche per la cura del diabete e che dirige il Diabetes Research Institute and Cell Transplant Center di Miami. L’anno scorso Mantovani ha recensito con favore il suo libro sul Domenicale del Sole 24 ore; in quella e altre occasioni ha espresso stima per il fondatore di Cure Alliance, l’associazione internazionale che si propone di trovare nuove cure allentando, o almeno rivedendo, la stretta dei meccanismi di regolazione che negli Stati Uniti e in Europa controllano l’approvazione delle nuove terapie. Un obiettivo che molti scienziati, tra cui lo stesso Mantovani, in qualche misura condividono, o sono dell’idea di prendere in considerazione, purché ciò avvenga in modo da garantire i pazienti, non da metterli in pericolo. Certo non senza presupposti teorici né sperimentazioni precliniche, non senza un protocollo definito né metodi chiaramente riproducibili, non senza una raccolta precisa e sistematica dei dati e senza passare il vaglio della pubblicazione sulla letteratura scientifica internazionale, come ha preteso finora di fare la Stamina Foundation.

Per questo l’apertura di Camillo Ricordi a Davide Vannoni ha stupito gran parte della comunità scientifica italiana e internazionale. La maggior parte dei ricercatori non ha considerato accettabili le sue dichiarazioni possibiliste sull’efficacia del metodo (se di metodo si può parlare), il paragone azzardato tra Vannoni e Galileo avanzato nel corso della sua partecipazione alle Iene, la proposta di ripetere nel suo centro privato di Miami le analisi già eseguite in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità e all’Università di Modena, che già avrebbero smentito le affermazioni del guru di Stamina. Il primo a reagire, il 23 dicembre, è Carlo Croce, Direttore dello Human Cancer Genetics Program all’Università dell’Ohio, che dà le dimissioni dal comitato scientifico della Fondazione RiMed presieduta da Ricordi. Negli stessi giorni Alberto Mantovani scrive a Ricordi stesso, esprimendogli il suo disagio e chiedendogli di chiarire la sua posizione. Poi si rivolge ad Arthur Levine, dell’Università di Pittsburgh, presidente del Comitato scientifico della Fondazione, che lo tranquillizza: «Ricordi chiarirà».

E in effetti Ricordi in parte rettifica, almeno ufficialmente, le sue affermazioni, sostenendo che la sua unica colpa sarebbe stata la volontà di «far chiarezza e aver sostenuto la necessità di una verifica scientifica rigorosa nell'interesse dei pazienti e delle famiglie colpite». Ricorda di aver chiarito per iscritto a Nature di non aver mai paragonato Vannoni a Galileo né di averlo mai considerato un genio. Il video trasmesso dalle Iene sarebbe stato frutto di un abile “taglia e incolla”.

Ma questa tardiva marcia indietro ancora non convince. Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon, Carlo Alberto Redi, ex-direttore scientifico della Fondazione Irccs Policlinico di San Matteo, e Giulio Cossu, docente di biologia delle cellule staminali all’University  College of London, si dissociano da Cure Alliance. Insoddisfatti della risposta, anche Alberto Mantovani e Tullio Pozzan, direttore del Dipartimento di scienze biomediche del CNR, si dimettono dal comitato scientifico di RiMed, con questa lettera a Levine in cui esprimono chiaramente le loro motivazioni.

Dear Art
This letter is to resign from the scientific committee of RiMed. The ambiguous standing of the RiMed President, Dr. Camillo Ricordi, on the “Stamina Foundation“ affair in this Country underlies our decision.  The whole affair has been covered for instance by Nature, but here we want to emphasize selected aspects. Dozens of patients have been treated in Italy with cells purportedly having stem cell-like properties, able to differentiate into neurons. The people who conducted these treatments  have little or no qualification. The cells were not prepared in an approved “cell factory” as mandated by the law. Elementary controls were not done. There was and there is no transparency of the preparation protocol, no qualified preclinical test, no publication. Dr. Ricordi did not take a stand  on what we consider an outrageous case of quackery.  His call for verification of the actual clinical benefit has been used as a justification of the whole affair, without him clarifying  his standing. Even Dr. Ricordi’s availability to test in vitro the Stamina preparation has been used as an endorsement of the Stamina practice. As far as one can see from the media, assays to be conducted in Ricordi’s lab are elementary controls and his lab has no neurobiology background.  Such tests should have been part of transparent testing before even considering administration to patients. We would have expected Dr. Ricordi to take a firm standing on this. With all the caveats of interactions with media we were shocked by a TV interview of Dr. Ricordi in which a parallel was drawn between Vannoni, the Stamina Foundation leader, and Galileo. Again a clear word of retraction and clarification by Ricordi would have been warranted. We feel that the whole Stamina affair damaged patients directly by treatment in the absence of minimal standards for human experimentation, and indirectly  by diverting resources (funds were allocated by the Italian Parliament), raising hopes of a miracle treatment for disease as diverse as ALS, MS, cancer, etc., confusing people about the practice of medical research devoted to people’s health, etc. The Stamina affair is reminiscent of a similar story which occurred a few years ago (Di Bella cure and affair). These episodes cause profound damage to the reputation of this Country and to the standing of Medical Science in Italy. We doubt that Dr. Ricordi would have dared to take ambiguous standings and TV interviews in US and with his US peers, had a similar affair happened there.  A call for verification of the actual potential of a treatment which was administered in total lack of transparency, elementary controls, qualifications, and against current ethical and legal rules, inevitably paves the way to repetitions of similar episodes, much to damage of this country, and, most important, patients. We repeat that we consider the Stamina affair a serious damage for patients and Medicine and that under these conditions ambiguous standings concur to the damage. We have expected now for weeks Dr. Ricordi to take a clear standing on the above issues in the interest of patients and Medicine in this country. In the absence of such a clear position by Dr. Ricordi, we feel it would be inappropriate for us to continue serving in the Scientific Committee of RiMed.
We thank you for your attention.
Yours sincerely,
Alberto Mantovani and Tullio Pozzan
P.S:Let me mention that approximately a year ago one of us (AM) reviewed favorably a book by Ricordi on diabetes for the Sunday cultural magazine of Il Sole 24 Ore , a testimony that there is no personal bias on our side. In that public context and elsewhere one of us (AM) expressed his appreciation for Ricordi’s contribution in the specific field of diabetes and islet transplantation.

Il gesto non piace a Ricordi, che si sente ingiustamente attaccato e finisce per cadere nella trappola dei social, con un post sulla sua pagina personale di Facebook indegno di un personaggio del suo spessore: «PER OGNI BUFFONE CHE SI DIMETTE, NE VOGLIO 1000 CHE CONDIVIDANO, BASTA UN "MI PIACE" SULLA PAGINA "THE CURE ALLIANCE", GRAZIE».

C’è da sperare che a pubblicarlo sia stato un poco accorto e troppo sanguigno collaboratore del diabetologo, abilitato a usare la sua pagina personale. Altrimenti non basterebbe a giustificare il post la rapidità con cui è stato eliminato e sostituito con questo, che richiama alla ponderatezza: «Ai sostenitori e amministratori della CA (Cure Alliance, NdR): sono tornato su FB e chiedo a tutti di non cadere nella trappola delle provocazioni rispondendo con messaggi inadeguati agli insulti rivolti alla nostra associazione o a me personalmente. In fondo si tratta per lo più di scienziati e persone serie che sono state irate e manipolate da un piccolo gruppo che gli ha trasmesso informazioni deliberatamente false, con un piano preciso che diventerà presto apparente. Certe volte lo so che la rabbia di fronte a dichiarazioni mistificatorie e false può spingerci a rispondere con lo stesso tono, ma non è giusto, bisogna mantenere il dibattito su toni e contenuti seri. Grazie per la considerazione - Camillo Ricordi»

Ricordi ripete: «Sarebbe difficilmente comprensibile che qualsiasi scienziato possa sentirsi offeso da un verifica scientifica rigorosa o da qualsiasi sforzo per far chiarezza nell'interesse dei pazienti e di tutti», ma il 13 gennaio, sempre dalla sua pagina Facebook, condivide lo stato di Cure Alliance che dice: «Sta diventando chiaro che l'attacco contro Ricordi potrebbe avere un obiettivo diverso: la presidenza Ri.Med, una posizione ovviamente molto ambita». Un’insinuazione grave che, c’è da giurarci, non resterà senza risposta.

 

Immagine tratta dall'account Facebook di The Cure Alliance

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