Un secolo fa l’Europa aveva il monopolio pressoché assoluto degli investimenti in R&S ed era, senza dubbio, l’area tecnologicamente più avanzata del mondo. Oggi il nostro continente è in terza posizione, preceduto dall’Asia e dalle Americhe (essenzialmente dal Nord America, essenzialmente dagli Stati Uniti d’America).
L’Europa, terza forza dopo Asia e America
Come mostrato in Tabella 1, frutto di un’analisi comparata di due diversi rapporti della rivista R&D Magazine, negli ultimi anni la distanza dall’Asia è aumentata. Oggi nel continente asiatico gli investimenti in R&S sono il doppio rispetto a quelli dell’Europa. In leggera diminuzione, rispetto al 2006, la distanza dall’America, mentre è in aumento la distanza dal resto del mondo (Russia, Oceania, Africa).
Tabella 1 - Investimenti in R&S (% sul totale mondiale)
2006 | 2016 | ||
---|---|---|---|
1. | Asia | 36,9 | 41,8 |
2. | America | 35,7 | 31 |
3. | Europa | 23,6 | 21 |
4. | Resto del mondo | 3,8 | 6,2 |
Fonte: 2008 Global R&D Funding Forecast; 2016 Global R&D Funding Forecast
Questa tendenza potrebbe essere considerata fisiologica. Cento anni fa solo l’Europa considerava importanti gli investimenti in ricerca scientifica e sviluppo tecnologico, oggi è sempre più il mondo intero a considerarli strategici. E, in effetti, negli ultimi 11 anni l’Europa (i paesi dell’Unione Europea e tutti gli altri del continente, Russia esclusa) non ha modificato l’intensità degli investimenti: era pari all’1,88% nel 2006, è pari all’1,87% oggi.
Le difficoltà del nostro continente
E tuttavia proprio l’intensità degli investimenti ci dice che l’Europa fa fatica a tenere il passo rispetto ad alcuni paesi. Nel 2006 l’Europa investiva più della Cina, oggi investe meno. Anche la distanza rispetto alla Corea del Sud è aumentata.
Tabella 2 - Intensità di investimento in R&S (in % sul Pil)
2006 | 2016 | |
---|---|---|
Stati Uniti | 2,76 | 2,77 |
Cina | 1,61 | 1,98 |
Giappone | 3,4 | 3,39 |
Corea del Sud | 2,6 | 4,04 |
Europa | 1,88 | 1,87 |
Fonte: 2008 Global R&D Funding Forecast; 2016 Global R&D Funding Forecast
Certo, è rimasta sostanzialmente invariata la differenza con Stati Uniti e Giappone. Ma 11 anni fa come oggi, l’Europa concede un rotondo 0,9% di intensità di investimenti agli USA e un ancora più marcato 1,5% al Giappone.
Gli obiettivi comuni mancati
Tutti questi sono numeri che segnano la difficoltà del continente che – almeno a livello di Unione Europa – nell’anno 2000 a Lisbona si era dato come obiettivo quello di diventare leader al mondo nell’economia della conoscenza e che, due anni dopo a Barcellona, aveva indicato nel 3,0% di investimenti in R&S rispetto al Pil la quota necessaria per raggiungere questo obiettivo entro il 2010. Il 2010 è arrivato ed è passato. Siamo ormai prossimi al 2020 e la distanza con i player emergenti tende ad aumentare e quella con i player tradizionali a confermarsi. Questa fatica a tenere il passo del mondo è, probabilmente, causa ed effetto della crisi generale dell’Europa.
I paesi leader d’Europa
Ma quando parliamo del nostro continente, anche in termini di ricerca e sviluppo, dimentichiamo spesso le enormi differenze che ci sono al suo interno. Sulla base degli investimenti in R&S, invece, si conferma la ormai tradizionale frammentazione dell’Europa in almeno quattro diverse aree (Tabella 3).
Tabella 3 - I paesi europei che compaiono nella classifica dei Top 40, ovvero dei 40 paesi al mondo che investono di più in R&S
Paese | Investimenti (miliardi di $) | % sul Pil | % sul totale investimenti europei | |
---|---|---|---|---|
1. | Germania | 109,25 | 2,92 | 26,8 |
2. | Francia | 60,05 | 2,26 | 14,7 |
3. | UK | 45,54 | 1,78 | 11,2 |
4. | Italia | 26,66 | 1,27 | 6,5 |
5. | Spagna | 20,85 | 1,3 | 5,1 |
6. | Olanda | 17,8 | 2,16 | 4,4 |
7. | Svezia | 15,63 | 3,41 | 3,8 |
8. | Turchia | 13,89 | 0,86 | 3,4 |
9. | Svizzera | 13,16 | 2,9 | 3,2 |
10. | Austria | 11,26 | 2,84 | 2,8 |
11. | Belgio | 10,76 | 2,24 | 2,6 |
12. | Polonia | 9,08 | 0,9 | 2,2 |
13. | Finlandia | 8,04 | 3,55 | 2 |
14. | Danimarca | 7,68 | 2,98 | 1,9 |
15. | Repubblica Ceca | 5,93 | 1,88 | 1,5 |
16. | Norvegia | 5,74 | 1,65 | 1,4 |
Europa | 408,37 | 1,87 | 100 |
Le quattro aree dell'Europa che investe in R&S
La prima è quella del Nord Europa, con al centro la Germania e l’Olanda, a nord i paesi scandinavi (Svezia, Finlandia, Danimarca) e a Sud i paesi transalpini (Svizzera, Austria). Insieme rappresentano il 44,9% degli investimenti in R&S dell’intera Europa. Ma, soprattutto, hanno un’elevata intensità di investimento. Tutti, tranne l’Olanda, toccano almeno quota 2,80% e, dunque, competono pressoché alla pari con i player tradizionali, USA e Giappone.
La seconda fascia è quella dell’Europa centrale: UK, Francia e Belgio. Rappresentano una quota pari al 28,5% degli investimenti totali, con un’intensità d’investimento maggiore della media Europa nella parte continentale (Francia, 2,26%; Belgio 2,24%), mentre il Regno Unito con un’intensità di investimento dell’1,78% è al di sotto della media europea.
C’è poi la fascia mediterranea (Italia, Spagna e Turchia), dove si investe appena il 15% del totale europeo e dove l’intensità degli investimenti è intorno all’1% del Pil. A questi paesi andrebbero aggiunti il Portogallo, la Grecia, Cipro e Malta. Ma la situazione non cambierebbe. Sono tutti in una condizione stabile in termini di intensità di investimenti, tranne la Turchia che è in forte aumento (vedremo cosa succederà dopo le recenti vicende politiche) anche se partiva da condizioni piuttosto marginali.
Infine ci sono i paesi dell’est europeo. Nella nostra tabella entrano solo i due principali (Polonia e Repubblica Ceca). Anche considerando tutti gli altri, rappresentano una quota minima degli investimenti totali europei. E tuttavia, alcuni – a iniziare dalla Repubblica Ceca – sono in rapida crescita.
Forse non è un caso se queste le quattro aree in cui abbiamo diviso l’Europa in termini di investimenti in ricerca siano anche le quattro grandi aree in cui si divide l’Europa economica.