fbpx Quel buio oltre la siepe | Science in the net

Quel buio oltre la siepe

Tempo di lettura: 2 mins

Davvero curioso che, proprio nell’epoca in cui ci sembra di aver raggiunto le vette più alte della conoscenza di quanto ci circonda, scopriamo che da questa conoscenza è esclusa la stragrande maggioranza dell’Universo stesso. Ciò che riusciamo a vedere con i nostri occhi e con i potenti e sofisticati telescopi di cui dispongono gli astronomi, infatti, è solamente il 5% dell’intero Universo. E il resto? Del restante 95% sappiamo che è composto e dominato da qualcosa che per il momento non è alla portata dei nostri strumenti: componenti di materia ed energia delle quali non solo non conosciamo la natura, ma neppure riusciamo a rilevare con i nostri strumenti. Non è dunque così fuori luogo che a questi enigmatici ingredienti della ricetta del Cosmo sia stato appioppato l’aggettivo di “oscuri”.

Grafico percentuali di materia oscura, energia oscura e materia ordinaria

A offrire un quadro introduttivo e un aggiornamento sulle nostre conoscenze in questo campo si cimenta con successo Andrea Cimatti con il suo libro “L’universo oscuro”, un libro agile e gradevole pubblicato da Carrocci Editore in collaborazione con la Città della Scienza di Napoli.

Copertina del libro "L'universo oscuro" di Andrea Cimatti

Cimatti è docente di Astronomia e Formazione ed evoluzione delle galassie presso l’Università di Bologna e il suo impegno didattico traspare nella struttura stessa del libro. Ogni argomento è affrontato con linguaggio semplice, evitando per esempio formule matematiche che vadano oltre le quattro operazioni, e ricorrendo all’aiuto di numerose immagini e illustrazioni. Molto utile, poi, che al termine di ogni capitolo venga presentato una sorta di riassunto di quanto si è appena scoperto.
Destinato a un pubblico non esperto di tematiche astronomiche, il libro ci conduce in un viaggio che, partendo da quel giardino di casa che è il Sistema solare, si spinge sempre più lontano nel tempo e nello spazio, fino a quel Big Bang che 13,8 miliardi di anni fa diede inizio all’espansione dell’Universo. Il cammino ci dà modo di incontrare non solo fenomeni ben noti alla scienza, ma anche quelle componenti oscure (materia oscura ed energia oscura) che sono il vero obiettivo del racconto dell’autore.
Ci dà modo soprattutto di scoprire che, al di là della siepe così famigliare che delimita il nostro giardino, si estende un Universo incredibilmente grande e misterioso. Un Universo in gran parte governato da qualcosa che per il momento sfugge ai nostri sensi e che opera su tempi talmente più estesi di quelli che caratterizzano la nostra esperienza, da risultare a stento comprensibili. Un autentico Universo oscuro, insomma.

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

We cannot archive Covid-19 yet

Coexistence with Covid-19 cannot yet be said to be stable, especially due to the great variability of SARS-CoV-2. For this reason, as the number of cases in Italy is increasing, it is necessary to limit the impact of infections by acting on two fronts, which are not alternatives to each other: reduce the share of people who have become partially susceptible and limit the likelihood of the emergence of new variants.

Image credits: Prasesh Shiwakoti (Lomash)/Unsplash

Several attempts have been made to archive Covid-19, trying to leave behind an experience worthy of the worst dystopian novel (about 770 million officially registered cases worldwide and an estimated 18 million deaths), but it seems that the anticipated "coexistence" with the family of viruses has not yet stabilized, and it will take several years to get there.