Le due classifiche che mettiamo a confronto sono quelle relative alla spesa per abitante in ricerca scientifica e tecnologica dei paesi dell’Unione europea (più la Svizzera) e quella della ricchezza di questi paesi, espressa in termini di Pil-pro capite (ovvero il reddito medio di un cittadino). La sovrapposizione è pressoché perfetta. Se si eccettuano i casi del Lussemburgo (paese piccolo, con fonti di reddito cospicue non legate alla produzione industriale o agricola) e dell’Irlanda (paese con un particolare regime fiscale in grado di attrarre grandi imprese straniere) i paesi che investono di più in R&S sono gli stessi con una ricchezza pro-capite maggiore. Non è semplice dire, di primo acchito, quale sia la causa e quale l’effetto. In realtà i due processi – investimenti in ricerca e aumento della ricchezza – coevolvono e si sostengono a vicenda. Tuttavia studi interdisciplinari dimostrano che gli investimenti in ricerca sono tra i più produttivi in assoluto.
Tanti soldi, tanta ricerca
Primary tabs
prossimo articolo
Nature Restoration Law: We Approve the Law for the Future of European Nature
On the upcoming July 12, the European Parliament will decide the fate of one of the most ambitious initiatives in support of European nature, the Nature Restoration Law, a legislative proposal aimed at restoring European natural habitats. Now more than ever, it is crucial to defend this law and push for its approval.
In Italy, the Manifesto for the Nature Restoration Law has been published, an initiative that has so far received the support of over 150 associations, 4,000 scientists, dozens of large companies, and over one million signatures from individual citizens (here is the registration form).
Image credits: JD design - Unsplash
Making the protection of nature and the restoration of habitats a legal obligation: this is the purpose of the new European regulation proposal, the Nature Restoration Law. An ambitious proposal, but crucial for making the European Green Deal something concrete.