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Agricoltura biodinamica al vaglio della scienza

Cornoletame usato nella agricoltura biodinamica. Crediti: Stefano Lubiana. Licenza: CC BY 2.0.

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Negli scorsi giorni si è appreso che il Politecnico di Milano, insieme all'Associazione nazionale di agricoltura biodinamica, si appresta a tenere un convegno sul tema al Politecnico il 16 e 17 novembre. La notizia ha provocato la reazione della senatrice Elena Cattaneo, che ha scritto al Rettore Ferruccio Resta una lettera aperta sul rischio di prestare il Politecnico a operazioni contrarie alla scienza. A questa è seguita una lettera aperta al Rettore del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica e una raccolta firme all'interno dello stesso Politecnico. Abbiamo quindi deciso di indagare se esistono prove scientifiche che supportino la presunta efficacia della agricoltura biodinamica.

La base teorica dell’agricoltura biodinamica, pratica nata in Germania nella prima metà del ‘900 in correlazione al pensiero magico di Rudolf Steiner, può essere descritta come una forma esoterica di omeopatia applicata alla coltivazione delle piante. Come tale, da un punto di vista scientifico non varrebbe nemmeno la pena di prenderla in esame. Tuttavia, i suoi sostenitori, tra i quali si annovera l’ex ministro dell’agricoltura Maurizio Martina (perito agrario), sostengono che vi siano ormai le prove della sua superiorità, in qualche caso riferendo di evidenze scientifiche circa l’effetto dei preparati biodinamici misurate su diversi parametri, che vanno dalla qualità dei suoli agricoli trattati a quella degli ortaggi ottenuti.

Senza curarci delle basi teoriche della biodinamica, ovviamente al di fuori della scienza e anche della logica e del senso comune, vorremmo quindi esaminare quanto l’affermazione che esista prova scientifica dell’efficacia pratica della biodinamica sia fondata, anche in vista di un convegno che il Politecnico di Milano si appresta ad ospitare, con la partecipazione di personalità di rilievo quali il rettore ed il sindaco di Milano.

Consideriamo quindi la letteratura che dovrebbe comprovare qualche effetto positivo del sistema di conduzione agricola biodinamico. Per farlo, però, anziché considerare singoli studi, rivolgiamo la nostra attenzione alle meta-analisi disponibili. Innanzitutto, consideriamo uno degli effetti più frequentemente riportati dai sostenitori del biodinamico (e del biologico): la maggior ricchezza dei suoli condotti con i loro sistemi in termini di microorganismi benefici. Nel 2012, una review dei dati disponibili ha dimostrato che l’eventuale arricchimento in tali microorganismi che risulta in taluni studi è semplicemente dovuto a un artefatto di misurazione, perché l’effetto è transiente e si osserva solo in prossimità temporale della concimazione organica; se le misure sono fatte in un arco di tempo sostenuto, l’effetto scompare1.

Non solo la biodisponibilità di nutrienti dovuta al miglioramento del contenuto in microorganismi, ma anche la maggior quantità nel suolo di materia organica in conseguenza dei trattamenti biologici e biodinamici potrebbe essere un artefatto di misura. Per esempio, esaminando 68 diversi set di dati, disponibili in 32 pubblicazioni peer-reviewed, una meta-analisi del 2010 conclude che, di fatto, nei campi trattati in regime biologico (e biodinamico) si trova più carbonio nei suoli solo a causa di artefatti nelle misure di varia natura (cattiva scelta dei controlli, maggior input di materia organica, misura della concentrazione del carbonio senza tener presente le diverse densità dei suoli esaminati eccetera), mentre nei pochi casi in cui tali artefatti non sono presenti negli studi in cui si paragonano agricoltura convenzionale e alternativa non vi sono differenze di sorta2

Quando la concimazione è piuttosto limitata, come nel caso dell’agricoltura biodinamica, non solo scompaiono gli effetti positivi: si ha addirittura un bilancio negativo dei nutrienti, con depauperazione dei suoli, come dimostrato in un’altra review del 2010, in cui, dopo l’analisi dei dati disponibili, gli autori scrivono quanto segue:

Bio‐dynamic farming may be unsustainable because nutrients removed in farm produce are not adequately replaced3

Queste sono tre meta-analisi, che nel loro insieme coprono quasi 100 diversi studi su riviste peer-reviewed; tuttavia, si potrebbe pensare che, in qualche modo, esse possano essere scritte da oppositori dell’agricoltura biodinamica (e biologica), e quindi non siano degne di nota. Per amore di discussione, possiamo quindi considerare anche i risultati ottenuti da propugnatori dell’agricoltura biodinamica, i quali hanno allestito per noi un bellissimo esperimento di controllo dell’efficacia dei preparati biodinamici.

Lo studio in questione nasce in un paese tradizionalmente molto favorevole alle cosiddette discipline alternative, siano esse in campo medico o agricolo, e precisamente l’India. In tale paese, infatti, vi è il problema che per larga parte della popolazione la mucca è animale sacro, per cui, dato che non perde spontaneamente le corna, i preparati a base di corno di vacca dell’agricoltura biodinamica (tra cui, ma non unico, l’ormai famoso preparato 500) non possono essere utilizzati con disinvoltura.

Ebbene, degli ingegnosi ricercatori di quel paese hanno riferito dell’uso di impasti di argilla, modellati a forma di corno di vacca, per sostituire il preparato 500 e gli altri che la biodinamica suggerisce ottenere dai corni reali. Meraviglia delle meraviglie, in un report da loro pubblicato4, essi riferiscono come non si siano osservate differenze di rilievo nell’effetto dei simulacri rispetto ai preparati 500 originali; il che è proprio equivalente al dire che, in omeopatia, non si osserva differenza tra un preparato e il placebo, oppure che, visto che l’effetto dei preparati biodinamici non dipende dai preparati stessi, esso è probabilmente molto diverso da quanto si vorrebbe far credere.

Si potrebbe pensare che tale risultato sia poco affidabile, essendosi ottenuto da parte di un ininfluente gruppo di ricerca in India; ma pure nel nostro Paese, la maggior azienda vitivinicola a conduzione biologica (o biodinamica, qui la cosa si fa controversa) ha sperimentato con successo la sostituzione di qualunque preparato biodinamico di origine animale con altri trattamenti biodinamici “alternativi”, riportando l’equivalenza (se non la superiorità) dei risultati ottenuti.

Sebastiano Cossa Castiglioni, vegano convinto e patron della famosa azienda vitivinicola Querciabella, riferisce infatti che la biodinamica senza corni di vacca è possibile, sotto gli auspici di un’autorità della biodinamica italiana (Leonardo Anello)5,6. Chiunque, adesso, potrebbe chiedersi: ma se le meta-analisi puntano verso una scarsa base per certe affermazioni, se è possibile sostituire i preparati biodinamici con altri di “libera interpretazione”, qual è alla fine il sostegno di una pratica inventata da un esoterista di quasi un secolo fa? Ed è per rispondere almeno in parte che abbiamo interpellato un esperto di agronomia e scienze agricole, la cui risposta trovate di seguito.

Note
1. M Ryan, “Is an Enhanced Soil Biological Community, Relative to Conventional Neighbours, a Consistent Feature of Alternative (Organic and Biodynamic) Agricultural Systems?,” Biol. Agric. Hortic, vol. 17, no. 2, pp. 131–144, Jan. 1999.
2. J Leifeld and J. Fuhrer, “Organic Farming and Soil Carbon Sequestration: What Do We Really Know About the Benefits?,” Ambio, vol. 39, no. 8, pp. 585–599, Dec. 2010.
3. LM Condron et al, “A comparison of soil and environmental quality under organic and conventional farming systems in New Zealand,” New Zeal. J. Agric. Res., vol. 43, no. 4, pp. 443–466, Dec. 2000.
4. K Perumal, TM Vatsala, and SAMM Murugappa, “Utilization of local alternative materials in cow horn manuer (BD 500) preparations: a case study on biodynamic vegetable cultivation.”
[5] “Italian Winery Querciabella Leading the Way in Vegan, Biodynamic and Organic Winemaking - Sunny Gandara.” [Online]. Available: https://www.sunnygandara.com/italian-winery-querciabella-leading-the-way-in-vegan-biodynamic-and-organic-winemaking/. [Accessed: 06-Nov-2018].
[6] Azienda Agricola Querciabella, “Biodynamics Without the Cow Horn: Sebastiano Cossia Castiglioni on why Querciabella went vegan,” PRNewswire, 2014. [Online]. Available: https://www.prnewswire.com/news-releases/biodynamics-without-the-cow-hor.... [Accessed: 06-Nov-2018].

Biodinamica: ciò che non sanno i consumatoriDonatello SandroniCampo cereali

 


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