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Le notizie di scienza della settimana #95

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Un gruppo di giovani ricercatori e giornalisti scientifici lancia l'appello #ScienzaInParlamento - La Scienza al servizio della Democrazia per chiedere che anche il Parlamento italiano si doti di un ufficio di consulenza scientifica e tecnologica. L'idea è quella di una struttura che funzioni da intermediaria tra gli esperti e i politici, per offrire informazioni esaustive, indipendenti e funzionali all'attività legislativa riguardo ai numerosi temi di politica pubblica che hanno un contenuto scientifico e tecnologico. In Europa sono numerosi i Parlamenti che si avvalgono di una struttura di consulenza scientifica e tecnologica per la loro attività. L'esperienza più longeva è quella del Parlamento britannico, che ha istituito un ufficio con queste funzioni nel 1987 e lo ha reso interno e permanente nel 2001. Molto più giovane è l'esperienza spagnola, che nasce poco più di un anno fa su Twitter con l'hashtag #CienciaenelParlamento, lanciato da un gruppo di ricercatori, perché il Congresso istituisse un ufficio di consulenza scientifica e tecnologica. A novembre scorso il primo incontro tra deputati, scienziati e consulenti scientifici e poco dopo l'allocazione di un budget dedicato a questa attività. E in Italia? Un'esperienza c'è stata, ma ha avuto vita breve e la sua attività è stata intermittente. Perché non ripensare a una struttura con maggiore radicamento istituzionale e con uno staff di consulenti scientifici preparati che possa offrire informazione indipendente, di qualità e fruibile da deputati e senatori e offrire in anticipo una prospettiva sulle tecnologie che promettono di cambiare il volto della nostra società? Nell'immagine: la Camera dei deputati in occasione dell'elezione del Presidente Fico il 23 marzo 2018. Credit: Camera dei Deputati / Flickr. Licenza: CC BY-ND 2.0.

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Robot: rischi e opportunità 

Per diventare davvero intelligenti, gli assistenti virtuali devono avere un'esperienza fisica del mondo. È quello pensa Boris Kats, uno dei pionieri dei sistemi di natural language processing. I sistemi di assistenza virtuale sono ormai numerosi, Alexa, Siri, Google Home sono solo alcuni esempi. Il loro funzionamento è basato sulla possibilità di accedere e processare enormi quantità di dati. I progressi fatti finora, grazie allo sviluppo di algoritmi di machine learning sempre più efficienti, sono notevoli, ma queste macchine continuano a mancare del comune buon senso che permette agli esseri umani di scambiarsi idee e informazioni attraverso il linguaggio. Secondo Kats questo tipo di intelligenza non si può sviluppare semplicemente attingendo alla conoscenza scritta, comunque ampia essa sia. Esattamente come succede con i bambini: imparano a parlare grazie agli stimoli tattili, visivi e sonori a cui gli adulti danno un senso grazie a descrizioni dettagliate. La ridondanza di certe esperienze gli permette, alla fine, di comprendere e comunicare. Se, dunque, gli informatici vogliono costruire delle macchine davvero intelligenti devono prima capire qualcosa in più su come si sviluppa l'intelligenza umana studiando i risultati delle psicologia dello sviluppo [MIT Technology Review; Will Knigth]

Yoshua Bengio, uno dei vincitori dell'ultimo premio Turing - il Nobel per l'intelligenza artificiale, si schiera contro l'uso dell'IA in ambito militare, aderendo al bando contro le armi autonome. Non crede tuttavia in scenari apocalittici in cui le macchine si ribellano agli esseri umani «Scenari di questo tipo sono ridicoli, non ha senso proiettare la nostra psicologia sulle macchine» [The New York Times; Dan Bilefsky]

L'importanza dei sexbot per capire il nostro rapporto con l'intelligenza artificiale. Nel suo recente libro “Turned On,” l'informatica e sessuologa Kate Devlin esplora le implicazioni politiche, sociali, etiche e legali della diffusione dei sex robots. Lo studio di queste macchine può insegnarci molto su come è evoluta la nostra intimità, cosa è per noi la solitudine, cosa vuol dire essere umani e come l'intelligenza artificiale sta cambiando tutte queste nozioni [Undark; Mark Wolverton]

Dolore 

I meccanismi biologici responsabili della sensazione di dolore sono diversi tra uomini e donne. Dopo decenni in cui gli scienziati hanno ritenuto che l'esperienza del dolore fosse uguale nei due sessi, si sono accumulate evidenze che negli uomini il canale prevalente di trasmissione della sensazione di dolore sono le cellule del sistema immunitario del sistema nervoso centrale, la microglia, mentre nelle donne sembrano essere i linfociti T a giocare il ruolo principale. Queste conclusioni potrebbero avere delle implicazioni nello sviluppo di farmaci specifici per il trattamento del dolore negli uomini e nelle donne [Nature; Amber Dance]

Una mutazione genetica responsabile dell'altissima soglia del dolore, ma anche del buon umore. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori del King's College analizzando il DNA di Jo Cameron, una donna inglese di 71 anni che, dopo aver subito un intervento alle mani estremamente doloroso, è riuscita a gestire il periodo post-operatorio con sole due pasticche di paracetamolo. La mutazione potrebbe essere responsabile anche del suo stato d'animo sempre positivo e della sua inclinazione a dimenticare le cose. La scoperta potrebbe inoltre offrire un possibile target per nuovi trattamenti farmacologici del dolore cronico [The Guardian; Ian Sample]

Ricerca e società 

Un accordo dell'ultimo minuto assicura che l'Unione Europea finanzierà il reattore a fusione nucleare Joined European Torus (JET), situato vicino Oxford. Si tratta di 100 milioni di euro che garantiranno il funzionamento della struttura nel 2019 e nel 2020. La notizia è stata accolta positivamente anche dai ricercatori del progetto International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER). Fino al 2025, infatti, il JET sarà il più grade reattore a fusione nel mondo e rivestito dello stesso materiale che sarà impiegato da ITER e dunque un banco di prova fondamentale [Science; Daniel Clery]

La Finlandia punta a insegnare a tutti i suoi cittadini i fondamentali della programmazione. Per ora l'esperimento riguarda solo 55 000 persone che hanno partecipato a un corso online progettato dall'informatico Teemu Roos dell'Università di Helsinki. Si tratta di uno degli elementi della strategia con cui la Finlandia vuole diventare un Paese leader nello sviluppo e utilizzo di questa tecnologia. La speranza è che aiuti anche a formare cittadini più consapevoli [Politico, Janosch Delcker]

In un articolo recentemente pubblicato su PNAS, autorevoli scienziati e filosofi italiani affermano che la scienza ha bisogno della filosofia. Tra gli autori dell'articolo ci sono il fisico Carlo Rovelli, l'immunologo Alberto Mantovani e il filosofo della scienza Giovanni Boniolo. In un dialogo con la giornalista Rossella Panarese, i tre studiosi spiegano le loro ragioni e mostrano come la filosofia può essere fondamentale anche per guidare l'evoluzione del metodo scientifico [Il Tascabile; Rossella Panarese]

La settimana di Scienza in rete 

Il futuro incerto della salute. Recensione di "La salute (non) è in vendita" di Giuseppe Remuzzi, direttore dell'istituto Mario Negri, e di "La battaglia per la salute" di Walter Ricciardi, già presidente dell'Istituto Superiore di Sanità [Scienza in rete; Marco Geddes da Filicaia]

Bennu, l’asteroide inaspettato. Nuovi risultati sull'asteroide Bennu, dallo scorso dicembre esaminato e studiato da vicino dalla sonda OSIRIS-REx della NASA [Scienza in rete; Claudio Elidoro]

La ricerca scientifica in Italia per una società sostenibile e sicura. Il Libro bianco redatto dal Gruppo 2003 affronta il tema della sicurezza dei cittadini facendo valere le ragioni della ricerca scientifica. Dai farmaci alla sanità digitale, dall'ambiente all'alimentazione, con due capitoli dedicati a ricerca e innovazione in Italia e in Europa: ecco una sintesi del libro e le video-interviste agli autori [Scienza in rete; Gruppo 2003, Silvia Bandelloni, Giuseppe Nucera]

In breve

In Gran Bretagna più di un milione di persone senza figli e sopra i 65 anni corre il rischio di isolarsi, sviluppare problemi di salute e non riuscire ad accedere alle cure del sistema sanitario [The Guardian]

Interrotto un importante studio clinico su un farmaco contro l'Alzheimer perché incapace di rallentare il declino cognitivo come atteso [The Wall Street Journal]

I resti fossili ritrovati nel sito di Tanis in North Dakota potrebbero proverebbero gli effetti dell'asteroide che colpì la Terra 66 milioni di anni segnando la fine dei dinosauri [The New York Times]

La propaganda anti vaccinista corre sui social network anche in Francia: l'inchiesta di Le Monde [Le Monde]

In Antartide il progetto Beyond EPICA raggiungerà una profondità di 2,75 chilometri per estrarre ghiaccio risalente a 1,5 milioni di anni fa e ottenere informazioni fondamentali sul clima di allora [Nature]

Nel suo rapporto, la World Meteorological Organization afferma che l'intensità degli impatti fisici e finanziari del riscaldamento globale sta accelerando [BBC]

 


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Why science cannot prove the existence of God

The demonstration of God's existence on scientific and mathematical grounds is a topic that, after captivating thinkers like Anselm and Gödel, reappears in the recent book by Bolloré and Bonnassies. However, the book makes a completely inadequate use of science and falls into the logical error common to all arguments in support of so-called "intelligent design."

In the image: detail from *The Creation of Adam* by Michelangelo. Credits: Wikimedia Commons. License: public domain

The demonstration of God's existence on rational grounds is a subject tackled by intellectual giants, from Anselm of Canterbury to Gödel, including Thomas Aquinas, Descartes, Leibniz, and Kant. However, as is well known, these arguments are not conclusive. It is not surprising, then, that this old problem, evidently poorly posed, periodically resurfaces.