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Le notizie di scienza della settimana #104

Il biologo molecolare russo Denis Rebrikov ha dichiarato che ha intenzione di impiantare nell'utero di una donna embrioni geneticamente modificati con la tecnica CRIPSR entro la fine dell'anno. L'obiettivo sarebbe quello di prevenire che la madre, colpita da una forma di HIV resistente ai farmaci antiretrovirali, trasmetta il virus ai propri figli. Per farlo, Rebrikov userebbe la tecnica CRISPR-Cas9 per disattivare il gene CCR5, in modo simile a quanto fatto dallo scienziato cinese He Jiankui che lo scorso novembre aveva annunciato di essere stato il primo a far nascere una coppia di gemelle con questo procedimento (He voleva però evitare la trasmissione del virus dell'HIV dal padre alle figlie). La legislazione russa proibisce l'editing del genoma umano in senso generale, ma la legge sulla fertilizzazione in vitro non vi fa esplicito riferimento, e dunque Rebrikov potrebbe trovarsi di fronte un vuoto normativo che conta di colmare chiedendo l'autorizzazione di una serie di agenzie governative, a partire dal Ministero della salute. Scienziati ed esperti di bioetica si dicono preoccupati. La tecnologia non è ancora matura, motivo per cui qualche mese fa un gruppo di importanti ricercatori del campo avevano chiesto di mettere a punto una moratoria sul suo utilizzo in embrioni destinati all'impianto in utero. Non è chiaro poi se i rischi superino i benefici. In primo luogo, la disattivazione del gene CCR5 protegge dalla trasmissione del virus dell'HIV nel 90% dei casi. In secondo luogo, il rischio di mutazioni off-target e on-target indesiderate è ancora molto alto. Rebrikov sostiene che la sua tecnica ne riduca drasticamente la frequenza, ma finora non ha pubblicato alcuno studio scientifico che lo dimostri. Nell'immagine: lo sviluppo di embrioni umani geneticamente modificati con la tecnica CRISPR per correggere una mutazione responsabile della cardiomiopatia ipertrofica (lo studio, condotto nel laboratorio di Shoukhrat Mitalipov presso la Oregon Science and Health University di Portland, risale al 2017 ed è stato pubblicato su Nature). Credit: Oregon Science and Health University. Licenza: OHSU photos usage

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Dove finisce la plastica dei ricchi?

Ogni anno gli Stati Uniti producono 34,5 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. 1 milione di tonnellate vengono spedite fuori dal continente. Fino a qualche anno fa la maggior parte veniva spedita in Cina e Hong Kong, ma nel 2017 la Cina ha chiuso le porte a questo tipo di importazioni, autorizzando solo l'arrivo della plastica più pulita e dunque più facile da riciclare. Da quel momento in poi sono stati Paesi più poveri e più piccoli ad accogliere container e container di rifiuti plastici e occuparsi del processo di riciclaggio, che interessa solo il 9% del totale. Tra questi ci sono Bangladesh, Senegal, Turchia, Ghana, Tailandia, Vietnam, Malesia, Indonesia, Cambogia ed Equador. Il Guardian ha condotto un'inchiesta in questi luoghi per capire quali sono le conseguenze di questo traffico sull'ambiente e sulle persone [The Guardian; Erin McCormick, Bennett Murray , Carmela Fonbuena , Leonie Kijewski, Gökçe Saraçoğlu, Jamie Fullerton, Alastair Gee, Charlotte Simmonds]

Poco più di un mese fa 187 Paesi hanno firmato un accordo che limita la spedizione di plastica difficile da riciclare verso i Paesi poveri, ma mancano gli Stati Uniti. L'accordo ha aggiunto un emendamento legalmente vincolante alla Convenzione di Basilea grazie alla mediazione del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP). Anche se gli Stati Uniti non sottoscrivono la Convenzione, non potranno più spedire rifiuti plastici non riciclabili verso Paesi in via di sviluppo che invece la sottoscrivono [The Guardian; Emily Holden]

Il 28 maggio scorso il governo della Malesia ha annunciato che rispedirà in Australia 3 000 tonnellate di plastica troppo contaminata per essere riciclabile. «Ciò che i cittadini del Regno Unito [e di altri paesi] pensano di aver inviato per il riciclaggio viene in realtà scaricato nel nostro paese [...] I malesi hanno il diritto di avere aria pulita, acqua pulita e un ambiente pulito in cui vivere, proprio come i cittadini delle nazioni sviluppate», ha dichiarato il Ministro dell'ambiente Yeo Bee Yin. La settimana precedente il Presidente della Filippine aveva annunciato che 69 container di rifiuti plastici, per un totale di 1 500 tonnellate, saranno rispediti in Canada da dove sono arrivati illegalmente [The Guardian; Naaman Zhou]

Ebola arriva in Uganda 

Due vittime del virus Ebola in Uganda. Giovedì scorso è stata registrata la seconda vittima del virus Ebola in Uganda. Si tratta di una donna di 50 anni, nonna del bambino di 5 anni morto 24 ore prima a Bwera, al confine con la Repubblica Democratica del Congo (RDC). La donna aveva partecipato, insieme ad altri familiari, al funerale di un parente morto di Ebola nella RDC. Il personale sanitario aveva messo sotto controllo la famiglia, ma alcuni membri erano fuggiti per rientrare in Uganda. Lo sconfinamento dell'epidemia in corso nella RDC dall'agosto 2018, dove ha già causato 1 400 morti, preoccupa le autorità sanitarie. Seppure quasi 4 700 membri del personale sanitario ugandese abbiano ricevuto il vaccino sperimentale, gli 875 chilometri di frontiera fra i due Paesi sono difficili da sorvegliare [Sciences et Avenir; AFP]

Per contenere lo sconfinamento di Ebola nei Paesi vicini alla RDC occorre mobilitare le comunità di confine affinché monitorino autonomamente i visitatori. «Sono molto più numerosi i punti informali di attraversamento dei confini rispetto a quelli formali. Il sistema di sorveglianza per il controllo delle persone che entrano in Uganda è attivo solo nei punti formali», spiega Mosoka Fallah, direttore del dipartimento dei servizi tecnici presso il National Public Health Institute in Liberia. È sostanzialmente impossibile monitorare anche i punti di attraversamento informali. In più, coloro che sviluppano la malattia mentre sono lontani da casa possono prendere degli antipiretici per abbassare la febbre e cercare così di non essere fermati e raggiungere i loro cari nel minor tempo possibile. La mobilitazione delle comunità di confine, con l'istituzione di un registro dei visitatori per esempio, può risolvere queste situazioni e aiutare inoltre a tracciare tutte le persone con cui i soggetti infetti sono entrati in contatto. Nel caso delle due vittime ugandesi sono stati identificati 98 contatti che saranno visitati e ospedalizzati immediatamente nel caso presentassero dei sintomi. La tempestività è fondamentale non solo per contenere la diffusione della malattia, ma anche per aumentare le probabilità di guarigione [The Conversation; Mosoka Fallah]

Per la terza volta, l'Organizzazione Mondiale della Sanità non ha dichiarato l'epidemia di Ebola nella RDC un'emergenza di salute pubblica. Il comitato di esperti chiamati ad analizzare la situazione ha valutato che la probabilità che il virus si diffonda al di fuori della RDC resta bassa e che lo stato di emergenza porterebbe più danni che benefici ai territori colpiti dall'epidemia (gli altri Paesi potrebbero reagire interrompendo i voli e limitando i viaggi verso la RDC). Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell'OMS, ha accettato la raccomandazione del comitato ma ha sottolineato che l'epidemia è molto preoccupante. Alcuni sono rimasti delusi dalla decisione, soprattutto perché dichiarare lo stato di emergenza avrebbe mobilitato l'opinione pubblica e favorito la raccolta degli aiuti economici dai Paesi sviluppati, che finora sono stati limitati. L'OMS ha infatti raccolto solo 44 dei 98 milioni necessari a supportare la sua azione nella RDC [The New York Times; Dimitrinka Atanasova e Kjersti Fløttum]

Ricerca e società

Un rialzo della temperatura media del Pianeta di 2°C aumenta del 13% il rischio di insorgenza di conflitti armati. È quanto emerge da uno studio pubblicato sull'ultimo numero di Nature. Se finora il cambiamento delle condizioni climatiche è stato responsabile di un aumento del 5% nella probabilità di esplosione di un conflitto armato, questa percentuale è destinata ad aumentare se il rialzo delle temperature raggiungerà i 2°C e ancor di più i 4°C (rischio aumentato del 26%). Il meccanismo sottostante è il seguente: un aumento delle temperature causa, tra le altre cose, una riduzione nel rendimento agricolo e di conseguenza un aumento del prezzo del cibo. Scoppierebbe così la violenza a causa dell'aggravarsi della povertà e delle disuguaglianze [MIT Technology Review; The Download]

Il direttore dei National Institutes of Health statunitensi non parteciperà più a conferenze scientifiche in cui gli speaker sono tutti uomini. È quanto afferma Francis Collins, direttore degli NIH e già coordinatore dello Human Genome Project, nel suo comunicato dal titolo "Time to End the Manel Tradition". Lo scienziato dunque si riserva di rifiutare l'invito se l'agenda della conferenza non è sufficientemente inclusiva. Collins si è anche detto estremamente preoccupato dal fenomeno, sempre più diffuso, delle molestie sessuali. A febbraio gli NIH avevano sostituito 14 principal investigator e ne aveva licenziati 21 dopo aver esaminato le accuse di molestie a loro carico [The New York Times; Pam Belluck]

Per passare all'Open Access servono bandi competitivi per distribuire fondi pubblici alle riviste più meritevoli. Adriano Aguzzi, direttore dell'Istituto di Neuropatologia all'Università di Zurigo, propone una via alternativa per la transizione all'Open Access rispetto a quella proposta nel Plan S. Le agenzie di finanziamento della ricerca dovrebbero assegnare dei fondi su base competitiva direttamente ai giornali scientifici, affinché questi rendano i loro contenuti accessibili a tutti gratuitamente. Per aggiudicarseli, gli editori scientifici dovrebbero mostrare la qualità del loro processo di peer review, dei loro archivi e della loro gestione delle frodi. Questo, secondo Aguzzi, romperebbe il legame tra numero di articoli pubblicati e profitto degli editori che spinge a pubblicare un numero sempre crescente di articoli scientifici senza guardare alla qualità [Nature; Adriano Aguzzi]

La settimana di Scienza in rete

Leonardo scienziato polifunzionale. "Leonardo scienziato", di Enrica Battifoglia ed Elisa Buson, riesce a raccontare il genio di Leonardo Da Vinci da una prospettiva non comune: al posto del genio solitario, un uomo curioso, aperto, capace di collegare concetti, e conoscenze ma anche persone, per ideare nuovi progetti e migliorare quelli esistenti. La recensione di Sergio Cima [Scienza in rete; Sergio Cima]

Elogio dell'imperfezione. Pietro Greco recensisce l'ultimo libro di Telmo Pievani, un elogio all'imperfezione che rappresenta il motore dell'evoluzione. Per comprenderlo, si può dare un'occhiata ravvicinata al DNA e, più in particolare, a quelle sequenze non codificanti che sono state battezzate DNA spazzatura. Nel corso del tempo, il loro ruolo si è andato in parte chiarendo, rivelandone le funzioni regolatrici e la presenza di geni atavici. Ma, soprattutto, quel DNA "imperfetto" è stato trasformato dalla selezione naturale nella principale fonte di creatività della vita [Scienza in rete; Pietro Greco]

Da dove arriva l'acqua della Terra? Da dove viene l’acqua del nostro pianeta? Gli astronomi concordano nello stabilire che non possa risalire alle fasi di costruzione del pianeta, perché la temperatura della nebulosa solare era troppo elevata per permettere la presenza di acqua liquida. Due recenti lavori indagano il ruolo delle comete e dello scontro con il corpo celeste Theia, lo stesso che ha dato origine alla Luna [Scienza in rete; Claudio Elidoro]

In breve

Un nuovo studio di meta analisi aggiorna le stime della prevalenza dei disturbi mentali nei luoghi di conflitto [The Lancet]

Il governo brasiliano accusato di occultare i dati di un sondaggio sull'uso di sostanze legali e illegali nel Paese perché contradirebbero la narrativa che l'abuso di droga in Brasile è una vera e propria emergenza [Science]

Scienziati e politici in India vogliono abbattere le barriere linguistiche che tengono la scienza lontana dai cittadini che non parlano inglese. Per farlo stanno producendo contenuti scientifici in 22 delle lingue ufficiali del Paese [Nature]

Giovedì lo Stato di New York ha eliminato l'esenzione dalle vaccinazioni per motivi religiosi, come già accaduto in California, Arizona, West Virginia, Mississippi e Maine. New York ha visto svilupparsi una delle epidemie di morbillo più gravi del Paese all'interno di alcune comunità di ebrei ultra-ortodossi [The New York Times]

Il Clorpirifos, un insetticida usato principalmente in agricoltura, è associato allo sviluppo di disturbi neurologici nei bambini. La Commissione europea potrebbe proporne il divieto [Le Monde]

A Sarajevo l'inquinamento dell'aria è responsabile di quasi un decesso ogni cinque. La causa sono i riscaldamenti a carbone e le automobili diesel di vecchia generazione [Le Monde]

Allenare un sistema di intelligenza artificiale può causare l'emissione di oltre 280 tonnellate di anidride carbonica, quasi cinque volte la quantità media emessa da un'automobile durante il suo intero ciclo di vita [MIT Technology Review]

 


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Why science cannot prove the existence of God

The demonstration of God's existence on scientific and mathematical grounds is a topic that, after captivating thinkers like Anselm and Gödel, reappears in the recent book by Bolloré and Bonnassies. However, the book makes a completely inadequate use of science and falls into the logical error common to all arguments in support of so-called "intelligent design."

In the image: detail from *The Creation of Adam* by Michelangelo. Credits: Wikimedia Commons. License: public domain

The demonstration of God's existence on rational grounds is a subject tackled by intellectual giants, from Anselm of Canterbury to Gödel, including Thomas Aquinas, Descartes, Leibniz, and Kant. However, as is well known, these arguments are not conclusive. It is not surprising, then, that this old problem, evidently poorly posed, periodically resurfaces.