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Caos americano: salviamo salute e medicina

donald trump

Condividiamo l'accorato editoriale del Lancet in merito alle recenti politiche del presidente Trump.

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Gli ordini esecutivi emanati da Donald Trump per interrompere le attività di ricerca, assistenza e cura delle istituzioni sanitarie USA e gli interventi di Elon Musk per demolire le attività di USAID hanno generato rabbia, preoccupazione e sconcerto. E hanno già causato danni e impatti misurabili. La rivista Lancet ha pubblicato un editoriale che è una critica puntuale e insieme una chiamata alle comunità mediche e scientifiche a resistere e a sostenere una visione della salute inclusiva, equa e solidale. Scienza in rete vuole condividere questo sforzo e questo impegno.

Caos americano: salviamo salute e medicina

L’editoriale di Lancet in risposta alle politiche di Trump

Ritiro dall'OMS e dagli accordi di Parigi. USAID chiuso e aiuti bloccati, cessazione dei programmi sanitari a livello globale. Blocco di 3 trilioni di dollari di sovvenzioni e prestiti federali, che mettono a repentaglio il funzionamento di Medicaid.

Una pausa radicale sulle attività chiave nei National Institutes of Health (il più grande istituto di ricerca biomedica al mondo). Ordini di sospensione dei lavori presso i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Negazione della diversità di genere. Reintroduzione della politica di Città del Messico (che blocca i finanziamenti alle ONG che forniscono informazioni e consulenza sull’aborto). Interruzione delle comunicazioni, che hanno visto il Morbidity and Mortality Weekly Report (il bollettino settimanale dei CDC) interrompere le pubblicazioni per la prima volta in 60 anni. Le azioni di Donald Trump a livello nazionale e globale non sono una rivalutazione ponderata delle priorità degli Stati Uniti.

Sono un attacco radicale e dannoso alla salute del popolo americano e di coloro che dipendono dall'assistenza estera degli Stati Uniti. Sono anche un attacco alla comunità della ricerca medica e sanitaria. La possibilità di lavorare dei ricercatori è stata gravemente limitata o addirittura interrotta. La libertà di parola è limitata. L'uso di determinati termini, tra cui "genere", "transgender", "LGBT" e "non binario" è vietato sui siti web del governo degli Stati Uniti (e nei manoscritti inviati alle riviste scientifiche) e una direttiva ha sospeso l'invio di nuovi lavori proposti per la pubblicazione per tutti i dipendenti e i collaboratori dei CDC. The Lancet ha già avvertito l'impatto di queste misure: i revisori stanno declinando i propri compiti e gli autori si stanno autocensurando. Le istituzioni sanitarie potrebbero esitare a criticare pubblicamente la nuova amministrazione, ma questa timidezza è un errore. Le azioni di Trump devono essere denunciate per i danni che stanno causando.

Il congelamento di 90 giorni degli aiuti degli Stati Uniti, compresi i fondi per il President's Emergency Plan for AIDS Relief, anche con una deroga per i "programmi umanitari salvavita", sta lasciato i servizi in una sorta di limbo, in particolare per la prevenzione dell'HIV verso i gruppi più a rischio. Non sono preoccupazioni astratte. Moltissimi operatori sanitari sono stati licenziati, le strutture di assistenza hanno chiuso e i pazienti ne stanno soffrendo (come dimostrano gli approfondimenti in questo numero). Elon Musk ha definito USAID "malvagia" e "organizzazione criminale", spacciando falsità nel tentativo di giustificare lo sventramento, se non l'abolizione, dell'agenzia. Queste decisioni sono profondamente sbagliate, con impatti di vasta portata che hanno fatto regredire di decenni i guadagni di salute nel controllo delle malattie e nell'equità delle cure. Le azioni di Trump sono un attacco specifico alla salute delle donne, in particolare alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi. I progressi via via compiuti su clima e salute ora rischiano di bloccarsi o addirittura di invertirsi. Più persone si ammaleranno e più persone moriranno.

Siamo di fronte a una prova. Come dovrebbe reagire la nostra comunità? I risultati immediati sono confusione, sconvolgimento e disorientamento, ma la risposta non può essere dettata dalla paura o dalla rassegnazione. C'è bisogno di concentrazione, di strategia e, in effetti, di speranza. Non tutti gli ordini esecutivi sopravviveranno alle sfide legali. Alcuni ordini sono già stati temperati o modificati grazie alla società civile, ai giornalisti, ad alcuni rappresentanti del governo e ad alcuni membri del Congresso che hanno parlato apertamente dei danni immediati. Le comunità sanitarie, mediche e scientifiche hanno un ruolo fondamentale nel sostenere i propri pazienti, difendere i programmi e fare pressioni per politiche e istituzioni che siano positive per la salute e il benessere. Il sostegno bipartisan alla salute globale negli Stati Uniti ha lasciato il posto a una profonda polarizzazione e la comunità sanitaria globale deve fare i conti con il fatto che gli Stati Uniti sono diventati un partner inaffidabile. Come nota Ilona Kickbusch in un commento in questo numero, tocca ad altri stati membri finanziare e costruire un'organizzazione adatta alle sfide future.

In passato molte volte la comunità sanitaria ha superato ostacoli giganteschi per dare un contributo enorme al benessere dell'umanità. Quelle esperienze hanno cristallizzato una visione di quello che la salute è, e quello che può essere. Una visione che dice che tutti hanno diritto alla salute, e che la salute degli americani dipende dalla salute di tutti, ovunque, e viceversa. Che la cooperazione e le partnership costruttive sono cruciali e che la scienza ha la capacità non solo di far progredire la nostra comprensione del mondo, ma anche di unire le persone. Che la salute deve essere un bene sociale, un beneficio per le società, un motore delle economie e un percorso verso lo sviluppo. Che la medicina può aiutare le persone nei loro momenti peggiori, alleviare la sofferenza e migliorare la vita. Che l'equità, ovvero curare in base alle necessità, è fondamentale per ciò che è la medicina. E che prendersi cura delle persone non è un atto di debolezza, ma di forza.

Le ultime tre settimane hanno generato molta rabbia, paura e tristezza, ma non è il momento di farsi prendere dal panico. Le comunità mediche e scientifiche devono unirsi e sostenere questa visione. In questo spirito, The Lancet sarà un punto focale di responsabilità nei prossimi quattro anni, monitorando e riesaminando le azioni del governo degli Stati Uniti e le conseguenze delle sue decisioni per la salute.

 


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