Rita Levi Montalcini (Torino, 1909 – Roma, 2012) è stata l’unica donna italiana ad aver vinto un Premio Nobel scientifico. Gemella (l’altra sorella, Paola, farà la pittrice), di un ingegnere elettrotecnico e di una pittrice, dopo aver convinto il padre a farla studiare, si è laureata nel 1936 in Medicina presso l’Università di Torino. Fin dal primo anno di università lavora, come internista, nell’istituto di Giuseppe Levi, dove conosce Salvatore Luria e Renato Dulbecco. Ciascuno dei tre giovani, che diventano presto amici, vincerà il Premio Nobel.
Mentre si sta specializzando in Psichiatria e Neurologia, nel 1938, arrivano le leggi razziali. Lei, di origine ebrea, è costretta a emigrare in Belgio. A Liegi continua a lavorare con Giuseppe Levi. Ma poi inizia la guerra e la Germania nazista invade il Belgio. Lei ripara prima a Bruxelles poi torna a Torino, dove continua a fare ricerca, allestendo un piccolo laboratorio casalingo. Proprio in casa inizia a studiare il sistema nervoso degli embrioni di pollo.
Durante la guerra trova rifugio prima nella campagne vicine alla sua Torino, poi si sposta a Firenze, dove prende contatto con le forze partigiane e, infine, opera come medico al servizio delle Forze Alleate.
A guerra finita torna a Torino e riprende la sua attività di ricerca, finché nel 1947 accetta l’invito del neuroembriologo Viktor Hamburger e si reca negli Stati Uniti, presso la Washington University di Saint Louis. Qui, nel 1954, insieme al suo collaboratore Stanley Cohen, scopre il Nerve Growth Factor (NGF), una proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. Per questa scoperta nel 1986 Rita Levi Montalcini e Stanley Cohen otterranno il Premio Nobel. Ma anche grazie a questa scoperta quell’insieme di discipline che oggi chiamiamo neuroscienze e che hanno per oggetto di studio il cervello umano assumono una grande importanza nel panorama delle scienze naturali.
Sebbene la sua vita scientifica prevalente sia ormai negli Stati Uniti, Rita Levi Montalcini non ha dimenticato l’Italia. Tra il 1961 e il 1962 crea a Roma un centro di ricerca sull’NGF e nel 1969 fonda e dirige (fino al 1978) l’Istituto di biologia cellulare preso il CNR. Dal 1979 si trasferisce definitivamente in Italia. Nel 2002 fonda l’EBRI (European Brain Research Institute) sempre a Roma.
Nel 1998 ha fondato la sezione italiana della Green Cross International, riconosciuta dalle Nazioni Unite e presieduta da Michail Gorbaciov. Dal 2001 è senatore a vita. Rita Levi-Montalcini muore il 30 dicembre 2012.
Ho appena scritto un libro dedicato ai ragazzi, l'ho pubblicato con una casa editrice per giovani. Ne sono fiera. L'abbiamo intitolato "Le tue antenate". Parla di donne pioniere. Quelle che hanno dovuto lottare contro pregiudizio e maschilismo per entrare nei laboratori, che hanno rischiato di vedersi strappare le loro fondamentali scoperte attribuite agli uomini, che si sono fatte carico della famiglia e della ricerca (Rita Levi Montalcini)