Il Manifesto Russell-Einstein - dal 1955 autorevole e saldo punto di riferimento delle Conferenze Pugwash (premio Nobel per la Pace 1995, http://www.pugwash.org/) e di numerose comunità di studiosi dei problemi del disarmo - si conclude con queste parole profetiche:
Si apre di fronte a noi, se lo vogliamo, un continuo progresso in felicità, conoscenza e saggezza. Sceglieremo invece la morte, perché non sappiamo dimenticare le nostre contese? Ci appelliamo, come esseri umani, ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto. Se vi riuscirete, si apre la via verso un nuovo paradiso; se no, vi è di fronte a voi il rischio di morte universale.
L'Art. VI del Trattato di Non Proliferazione (TNP) del 1970 stabilisce che ogni potenza nucleare
si impegna a concludere in buona fede trattative su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per il disarmo nucleare, come pure per un trattato sul disarmo generale e completo sotto stretto ed efficace controllo internazionale.
A 54 anni dal Manifesto e 39 dal TNP, dopo il lungo periodo di Presidenza Bush disastroso per gli accordi bi- e multilaterali sul controllo degli armamenti, l'obiettivo del disarmo nucleare sembra finalmente al centro dell'attenzione di Stati Uniti e Federazione Russa. Pietro Greco ha già descritto molto puntualmente l'avvento di questa nuova fase (Un mondo senza armi nucleari) e la determinazione di Obama e Medvedev ad avviare i negoziati per un del tutto nuovo trattato sul disarmo nucleare (scelta alternativa, ma scartata, poteva essere il mantenimento dello START e l'aggiornamento del Trattato di Mosca con regole trasparenti).
Tra i tanti problemi da affrontare, nel breve e lungo termine, perché questo cammino si concluda con l'eliminazione di tutte le armi nucleari, uno dei più urgenti mi sembra quello del rafforzamento del regime di non-proliferazione orizzontale delle armi nucleari. La prossima Conferenza di Rassegna del TNP si terrà nel 2010 e, dopo l'esito negativo di quella del 2005, sarebbe gravissimo e pericolosissimo un nuovo insuccesso, sia per la sopravvivenza del trattato stesso sia per l'avvio di un reale processo di riduzione degli arsenali nucleari di Stati Uniti e Russia.
Un contributo importante potrebbe venire da approcci negoziali di Stati Uniti, Federazione Russa ed Iran alla questione dei programmi nucleari iraniani. Dal successo di questi potrebbe dipendere anche l'abbandono, da parte degli Stati Uniti, del progetto di installare di un sistema di difesa antimissile basato in Europa, le destabilizzanti conseguenze del quale sono state messe in evidenza dal 2007 (scarica il pdf).
Cruciale sarebbe la capacità/volontà del Gruppo dei Sei (Stati Uniti, Russia, Corea del Sud e del Nord, Giappone e Cina) di creare le condizioni per arrivare ad un vero trattato di pace fra le due Coree e la conseguente disponibilità della Corea del Nord ad abbandonare programmi nucleari e di potenziamento e sviluppo di nuovi sistemi di lancio.
Fondamentale sarebbe la ratifica del trattato per il bando completo dei test nucleari (CTBT, Comprehensive Test Ban Treaty). Approvato nel Settembre del 1996, istituisce una rete di 201 centri di ispezione in grado di registrare i test atomici, ma non è comunque ancora in forza. Lo sarà solo 180 giorni dopo essere ratificato da un gruppo di 44 "stati chiave". Ad oggi ancora alcuni degli "stati chiave" (cfr. Annex 2 sul sito http://www.ctbto.org), tra i quali Stati Uniti, Iran, Israele e Cina, non hanno ratificato il trattato e India, Pakistan e Corea del Nord non lo hanno nemmeno firmato.
Non sarà facile, purtroppo, che il CTBT sia ratificato dagli Stati Uniti prima della Conferenza di Revisione del TNP del 20010, ma è auspicabile che per quella data siano il Presidente Obama abbia vuto dal Senato le assicurazioni da lui richieste circa la ratifica dal CTBT.
Dobbiamo avere anche consapevolezza che se anche questi primi passi verso il disarmo nucleare di Stati Uniti e Russia permettessero di arrivare ad una significativa riduzione dei loro arsenali, passi successivi verso un mondo libero da armi nucleari (Nuclear Weapons Free World, NWFW) dipenderebbero dalla possibilità di passare da negoziati bi-laterali a negoziati multi-laterali, coinvolgenti tutti i paesi possessori di armi nucleari. Per questo, è assolutamente necessario e indilazionabile "svalutare" le armi nucleari, confutare nei fatti l'idea che il possesso di armi nucleari sia uno strumento di "prestigio" e fonte di sicurezza, apertamente denunciare le armi nucleari come armi di genocidio.
La NATO potrebbe, in questa prospettiva, finalmente rivedere la propria dottrina nucleare vecchia di decenni e ritirare le armi nucleari tattiche ancora installate in Europa (scarica il pdf).