Antonino Lo Surdo (Siracusa, 1880 – Roma, 1949) è il fondatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica. Conosceva bene la materia, anche per motivi personali: la sua famiglia era stata completamente distrutta dal terremoto di Messina del 1908, che lui poi aveva a fondo studiato.
Dopo la laurea, dirige a Firenze l’Osservatorio di geofisica, diventa professore di Fisica superiore a Roma nel 1919. Alla morte di Orso Mario Corbino, nel 1937, diventa direttore dell’Istituto presso cui lavorano Enrico Fermi e i “ragazzi di via Panisperna”. Emilio Segré e Laura Capon, la moglie di Fermi, scriveranno anni dopo, che, a differenza di Corbino, Lo Surdo è un nemico della “nuova fisica” di Fermi.
Recenti ricostruzioni caratterizzano un uomo è meno nemico della “nuova fisica” di quanto i due autorevoli testimoni che abbiamo citato lasciano trasparire. Ha certo un carattere burbero. È e si sente in competizione con Fermi, ma non è un nemico irriducibile né del gruppo di fisici nucleari che lavora a via Panisperna né della fisica che essi studiano. E, infatti, collabora in maniera attiva con Gilberto Bernardini allo sviluppo delle ricerche sui raggi cosmici.
Tuttavia egli è coinvolto con il regime fascista. Anche nei momenti più bui, quando, per esempio, Mussolini vara le leggi razziali, non esita a mostrare un certo zelo, impedendo al grande matematico Guido Castelnuovo di accedere alla biblioteca dell’Istituto di Fisica perché ebreo. In ogni caso è dal regime fascista che è nominato alle sue numerose cariche da dirigente.
Alla fine della guerra non subirà l’epurazione. Anche se sarà momentaneamente sospeso dall’Accademia dei Lincei, per poi essere riabilitato (con voto favorevole di Castelnuovo). Molti, tuttavia, non lo guarderanno con simpatia. E alla sua morte, nel 1949, ci sarà una certa difficoltà a trovare che lo commemori alla libera Accademia fondata da Cesi.
Dal punto di vista scientifico Antonino Lo Surdo è fisico sperimentale di gran vaglia, forse persino meritevole di un Nobel per aver messo a punto una tecnica di scomposizione delle righe spettrali in maniera indipendente, ma analoga a quella di Johannes Stark (un fisico tedesco insignito del Nobel e poi fervente nazista).
Io credo che molto della vita e dell’opera di Lo Surdo sia stata trascurata e non sufficientemente riconosciuta (Giorgio Salvini)