Il 13 febbraio 2012 il tribunale di Torino con una sentenza storica condanna Stepahn Schmidheiny e Louis De Cartier de la Marchienne a 16 anni di reclusione. Chi sono? E perché questa condanna è così importante? La risposta la dà Giampiero Rossi nel suo libro Amianto, processo alle fabbriche della morte. Basandosi sulle udienze del processo contro i proprietari dell’Eternit durato quasi tre anni, l’autore ricostruisce la storia di una città, Casale Monferrato, di una fabbrica, l’Eternit, e di due subdoli nemici, l’amianto e il profitto. Tutto comincia nel 1901 quando l’austriaco Hatschek brevetta il cemento-amianto, un materiale di costruzione molto flessibile e resistente. In Italia la prima produzione viene fatta nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, attivo dal 1906, e affiancato poi dagli stabilimenti di Rubiera, Bagnoli, e Cavagnolo. Negli anni ’40 i primi studi epidemiologici rivelano una stretta correlazione tra le fibre di amianto e l’insorgere di malattie croniche (asbestosi) e di tumori maligni (mesotelioma) a carico dei polmoni e della pleura. Nonostante i vertici aziendali siano a conoscenza della pericolosità dell’amianto, la produzione continua negli stabilimenti italiani fino agli anni Ottanta: lo stabilimento di Casale chiude nel 1986, e la fabbrica viene abbandonata senza alcuna bonifica. Nel frattempo gli abitanti di Casale si ammalano e muoiono di mesotelioma con una percentuale molto al di sopra della media nazionale. «Una tragedia immane» per usare le parole del procuratore Guariniello in aula. Un disastro che si poteva, e si doveva, evitare con accurate misure di prevenzione e dismettendo l’utilizzo dell’amianto. Attraverso i lunghi lunedì di udienza, le testimonianze dei parenti, la ricostruzione storica dei documenti, Giampiero Rossi, lucidamente, ci racconta non solo il processo ai padroni dell’Eternit, ma anche il coraggio di una comunità che ha avuto la forza e la tenacia di chiedere giustizia, e di ottenere una sentenza importante per tutti i lavoratori, in Italia e nel mondo.
AMIANTO. Processo alle fabbriche della morte
Primary tabs
prossimo articolo
President Trump reshapes US research landscape
![trump](https://www.scienceonthenet.eu/files/styles/molto_grande/public/ec15990ad2ca645a78c3943abf0ddf38.jpeg?itok=z01pLtWL)
Con una serie di ordini esecutivi, Donald Trump smantella le politiche climatiche di Biden e ritira gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi. Le agenzie federali scientifiche (EPA, NIH, CDC, FDA, NASA) vengono ristrutturate con nuove nomine orientate alla deregolamentazione. Vengono congelate le assunzioni federali, mentre la revisione delle collaborazioni internazionali potrebbe ridefinire il ruolo USA nella ricerca globale. Immagine: Donald Trump.
20 January 2025 marks a turning point in US science policy, with a series of executive orders drastically redefining the role of federal science and research agencies. A detailed analysis of the documents reveals an approach that fundamentally changes the basis of US climate, energy and biomedical research policy.
This comprehensive list shows the scope and breadth of the first day's interventions, which touch virtually every aspect of the federal government, from foreign policy to national security, from energy to immigration, from administrative reform to social policy.